Raro esemplare della prima edizione (tirata in 2000 copie) del Civico Museo Navale Didattico del Comune di Milano del 1972 in buono stato di conservazione, collana diretta da Vincenzo Bennigartner “Il timone” (Quaderni del Civico Museo Navale Didattico di Milano 6). In-8, brossura plastificata illustrata a colori (visibilmente logora al dorso e in quarta); 112 pp., con 2 scolii a pag. 13 e numerosissime illustrazioni in nero e a colori nel testo.
A cura di Vincenzo Bennigartner.
Presentazione di Paolo Pillitteri, assessore alla Ripartizione cultura turismo e spettacolo del Comune di Milano.
Dalla presentazione: […] Quando il direttore del Museo mi sottopose il programma delle manifestazioni cinquantenarie, alla cui base stanno – come è giusto – fatti culturali mossi peraltro da un’idea animatrice, subito gli manifestai il mio apprezzamento per la scelta azzeccata, specie della prima delle tre simultanee mostre che presentiamo in questo autunno ai nostri concittadini: dico gli Ex-voto marinari del ‘600 e dell’800, sessantanove dipinti di proprietà del Museo Storico Navale di Venezia e provenienti dalle chiese della Madonna dell’Arco di Napoli e della Madonna del Carmine di Torre del Greco: una novità assoluta per Milano e che ha già suscitato interesse al suo solo annuncio. Un modo appropriato d’allargare lo spazio culturale dell’Istituto in una prospettiva tendente a stabilire rapporti di tipo interdisciplinare che evitino il prevalere della sola tecnica.
Alla pittura sempre drammatica anche se più manierata degli ex-voto ottocenteschi, rispondono con toni quasi monocromi tuttavia assai efficaci le tavole del ‘600, una rivelazione per molti; e si considerino l’ingenuità dell’espressione popolare che li pervade.
Arte popolare? Certo, ma qui sempre con una particolare accentuazione drammatica: la presenza incombente della morte o nella furia degli elementi scatenati, o nell’ansia di sfuggire al nemico o ai pirati muniti di ben più veloci legni. L’uomo, solo con le sue impari forse, deciso a difendersi, a sopravvivere.
E allora la sua promessa: un voto, appunto. […]
