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Tag: I più bei libri di mare

Stilare una classifica che elenchi i più bei libri di mare sarebbe impossibile… Probabilmente sarebbe anche opinabile e ingiusto. De gustibus non disputandum est!

La letteratura mondiale ci ha donato, nel corso dei secoli, un numero considerevole di opere straordinarie; storie da leggere tutte d’un fiato, avventure mozzafiato, esplorazioni mirabolanti, navigazioni introspettive… Generi e stili diversi creati e adoperati da molteplici scrittori, alcuni dei quali sono entrati nella storia!

Diciamo solo che ogni vero amante del mare, ogni velista, ogni surfista, ogni subacqueo, ogni lupo di mare, grande o piccino, dovrebbe leggere i più bei libri di mare, almeno una volta nella vita.

Di seguito troverete una serie di consigli utili a cura dei librai della Libreria del Mare di Milano per regali senza tempo o per completare la vostra biblioteca di bordo (o di casa)!

James Cook: il grande esploratore del Pacifico

James Cook

Cari lettori, oggi parliamo di James Cook, uno straordinario viaggiatore, esploratore e cartografo che ha segnato le sorti del mondo per come lo conosciamo oggi. Cook è, infatti, celebre per aver ampliato enormemente le conoscenze geografiche del XVIII Secolo.

LA VITA

James Cook è nato il 7 novembre 1728 a Marton, nello Yorkshire, in una famiglia modesta. Dopo aver iniziato la sua carriera nella marina mercantile britannica, entrò nella Royal Navy nel 1755 e si distinse come cartografo durante la Guerra dei Sette Anni. Da subito, infatti, fu notato per la sua straordinaria precisione e abilità tecnica nel redigere le carte geografiche.

I VIAGGI

James Cook intraprese tre viaggi epocali nel Pacifico (l’oceano meno conosciuto fino a quel momento) sotto il patrocinio della Royal Society e della Corona britannica. Il primo viaggio (1768–1771), a bordo dell’Endeavour, aveva lo scopo di osservare il transito di Venere da Tahiti, ma portò anche alla mappatura della Nuova Zelanda e della costa orientale dell’Australia. Cook approdò a Botany Bay, aprendo le porte alla conoscenza europea del continente australiano.

Nel secondo viaggio (1772–1775), al comando della Resolution e dell’Adventure, James Cook esplorò il Pacifico meridionale, spingendosi fino al Circolo Polare Antartico. In questa spedizione dimostrò che la mitica Terra Australis Incognita non esisteva nelle dimensioni ipotizzate, rafforzando la sua fama di esploratore audace e scientificamente rigoroso.

Il terzo e ultimo viaggio (1776–1779) portò James Cook alla scoperta delle isole Hawaii e a un’esplorazione approfondita della costa occidentale del Nord America, nella speranza di trovare il Passaggio a Nord-Ovest. Purtroppo, Cook perse la vita il 14 febbraio 1779 nella Baia di Kealakekua, Hawaii, durante uno scontro con gli indigeni locali.

I DIARI DI BORDO

Le avventure e le scoperte di James Cook sono raccontate nei suoi dettagliati diari di bordo, che rappresentano una testimonianza unica delle sue osservazioni geografiche, scientifiche e culturali. Oggi questi preziosi documenti sono disponibili alla Libreria del Mare in due volumi, curati da Franco Marenco e pubblicati da TEA. Il primo volume si concentra sul primo viaggio (1768–1771), mentre il secondo documenta il secondo viaggio (1772–1775). Entrambi i volumi sono ricchi di descrizioni affascinanti e restituiscono perfettamente l’immagine dell’uomo e del navigatore che Cook è stato.

UN’EREDITÀ PERENNE

James Cook ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’esplorazione. Le sue mappe dettagliate e i suoi diari hanno ampliato la conoscenza del mondo, ispirando generazioni di esploratori e studiosi. Se desiderate scoprire di più sulla sua vita straordinaria e le sue imprese, non potete perdere i suoi diari: una lettura che vi trasporterà in un’epoca di grandi scoperte e avventure.

Se volete dare un’occhiata al primo volume, potete cliccare qui.

Se siete incuriositi dal secondo, invece, basta cliccare qui.

 

Hemingway e “Il vecchio e il mare”: un classico senza tempo

Ernest Hemingway

Cari lettori, per chi tra voi avesse vissuto sotto un sasso (o sotto uno scoglio!) fino a oggi, vogliamo parlare di un classico della letteratura marinaresca senza tempo. In questo articolo tratteremo, infatti, Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway.

L’AUTORE

Classe 1899, Hemingway è considerato uno dei più grandi scrittori del XX Secolo. Come molti prima e dopo di lui, per i suoi romanzi si faceva ispirare da accadimenti personali. Per chi suona la campana è ispirato alla sua partecipazione alla Guerra Civile Spagnola, mentre il suo servizio come autista di ambulanze in Italia influenzò Addio alle armi. Ne Il vecchio e il mare, invece, ha esplicitato il suo amore per la pesca, sua grande passione e tema ricorrente in diverse opere.

LO STILE

Hemingway è famoso per il suo stile di scrittura asciutto e diretto, che raggiunge il massimo della sua espressione proprio ne Il vecchio e il mare. Le frasi brevi creano un ritmo serrato e coinvolgente, permettendo al lettore di percepire l’intensità della lotta di Santiago. Nonostante la semplicità della narrazione, l’opera è ricca di simbolismi: il mare rappresenta l’ignoto, il pesce una sfida e Santiago l’incarnazione della tenacia e della resistenza.

LA TRAMA

Pubblicato nel 1952, questo romanzo breve racconta la lotta epica di un vecchio pescatore cubano, Santiago, contro un enorme pesce marlin. Il marlin è il suo obiettivo dopo 84 giorni senza una cattura e Santiago potrebbe anche tornare a casa vittorioso, se non fosse per gli squali che gli dilaniano la preda. Il romanzo esplora temi come perseveranza, coraggio, dignità umana, rispetto per e collaborazione con la natura. Il mare, con le sue bellezze e crudeltà, diventa lo scenario di una lotta interiore ed esteriore che riflette la condizione umana.

Il vecchio e il mare è disponibile in libreria in una edizione per adulti e una per ragazzi. Quella per adulti contiene anche il racconto inedito La ricerca come felicità, oltre a scritti giornalistici e fotografie relativi al mondo della pesca.

Se volete dare un’occhiata all’edizione per adulti, cliccate qui.

Se siete più interessati a quella per ragazzi, potete cliccare qui.

Vito Dumas, l’erede di Joshua Slocum

Vito Dumas

Cari lettori, con questo articolo torniamo a parlare di classici della letteratura marinaresca e lo facciamo seguendo le imprese di un celebre navigautore. Oggi vi racconteremo le gesta di Vito Dumas, anche attraverso i suoi diari di bordo. Salpiamo l’ancora!

L’AUTORE

Vito Dumas (1900-1965) è stato uno dei più celebri navigatori solitari del XX Secolo, noto per le sue incredibili imprese in mare aperto. Nato in Argentina, Dumas si distinse per le sue traversate coraggiose a bordo di piccole imbarcazioni. Nonostante la mancanza di tecnologie moderne, compì viaggi che sfidavano i limiti umani, dimostrando una tenacia e una capacità di adattamento uniche.

L’EREDE DI JOSHUA SLOCUM

Le orme che Vito Dumas si impegnava a seguire sono sicuramente quelle di Joshua Slocum, il primo solitario ad aver compiuto la circumnavigazione del mondo a vela. Come Slocum, Dumas non si è mai fatto spaventare dalla solitudine che, anzi, è diventata negli anni la sua compagna di viaggio prediletta.

IL VIAGGIO DEI QUARANTA RUGGENTI

Una delle sue imprese più epiche, infatti, fu la navigazione in solitaria attorno al mondo, nota come il Viaggio dei Quaranta Ruggenti. In questa folle avventura attraversò i mari più pericolosi del pianeta, intorno ai 40 gradi di latitudine Sud, famosi per le condizioni estreme di vento e onde. Questo viaggio, compiuto nel 1942 a bordo del Lehg II, consacrò Vito Dumas come uno dei più grandi navigatori della storia, dimostrando che la forza di volontà e il desiderio di libertà possono superare ogni ostacolo.

VERSO LA CROCE DEL SUD

Prima del giro del mondo, nel 1931 Dumas fece un altro viaggio che segnò la sua carriera. A bordo del Lehg partì dall’Europa alla volta del Sud America. Fu questo viaggio compiuto durante la giovinezza, alla ricerca di libertà e fama, a dargli la spinta per quelli successivi.

L’OPERA

Le imprese marinaresche di Vito Dumas sono raccontate nel libro Verso la Croce del Sud – I Quaranta Ruggenti. Questo volume altro non è che l’unione dei due diari di viaggio che Vito Dumas ha compilato durante le sue celebri navigazioni. Un libro che non è solo il racconto di un’avventura, ma una fonte d’ispirazione per tutti i navigatori che trovano nel mare una dimensione di libertà assoluta.

Il resoconto dei suoi viaggi è disponibile alla Libreria del Mare o sul nostro e-commerce, cliccando qui.

Georges Simenon e il suo mare

Georges Simenon

Cari lettori, per la nostra consueta rubrica sui classici della letteratura marinaresca, oggi vi parleremo di un autore straordinario, il cui amore per il mare e le avventure nautiche si riflette in ogni riga delle sue opere: Georges Simenon. Sebbene sia universalmente conosciuto come il creatore del celebre Commissario Maigret, Simenon ha esplorato molti altri generi letterari, tra cui la narrativa di mare. Ma procediamo con ordine…

LA VITA

Nato a Liegi, in Belgio, il 13 febbraio 1903, Georges Simenon mostrò fin da giovane una vivace immaginazione e un precoce talento per la scrittura. Fu un grande estimatore di Dickens e Conrad e all’età di sedici anni iniziò a lavorare come giornalista, un’esperienza che affinò il suo occhio per i dettagli e la sua capacità di osservare l’umanità in tutte le sue sfaccettature. Nel corso della sua – spesso dissoluta – vita, Simenon scrisse oltre 400 romanzi e numerosi racconti, diventando uno degli autori più prolifici e letti del XX Secolo.

I REPORTAGE

Il suo lavoro di giornalista e la sua inclinazione a viaggiare portarono Simenon a sviluppare una profonda passione per il mare, figlia del desiderio di avventura e di libertà, del bisogno di esplorare l’ignoto e di sfuggire ai confini della vita quotidiana. Con la scusa di realizzare dei reportage viaggiava spesso, contattando lui stesso gli amici caporedattori e chiedendo se fossero interessati a suoi articoli sul tema. Nei suoi reportage di viaggio, però, il giornalista lascia spesso spazio al romanziere, che emerge con prepotenza in tutta la sua bravura.

ROMANZIERE O GIORNALISTA?

Georges Simenon è conosciuto per il suo stile di scrittura chiaro e conciso, capace di trasmettere emozioni profonde con poche parole. La sua capacità di delineare personaggi complessi e situazioni intricate con apparente semplicità è uno dei suoi tratti distintivi. Nei suoi racconti di mare, questa abilità si traduce in una rappresentazione autentica e toccante della vita di bordo e delle avventure umane. Il suo approccio realistico e la sua attenzione ai dettagli rendono ogni storia avvincente e coinvolgente.

DUE LIBRI DI MARE

Qui alla Libreria del Mare abbiamo selezionato due testi di Simenon ascrivibili alla categoria Classici della letteratura marinaresca: A margine dei meridiani e Il Mediterraneo in barca. Nel primo, Simenon racconta le storie di uomini e donne che vivono ai margini della società, spesso in contesti marittimi. Simenon ha la capacità di trasportare il lettore direttamente nella scena, facendogli sentire il vento salmastro sul viso e il rollio della nave sotto i piedi. Le sue descrizioni del mare e dei suoi abitanti sono vivide e piene di vita. Il secondo, invece, è un’opera che incarna perfettamente lo spirito avventuroso di Simenon. In questo libro l’autore racconta il suo viaggio attraverso il Mediterraneo a bordo di una goletta. Le pagine sono intrise di dettagli affascinanti sulla navigazione e sulla vita di bordo, ma anche di riflessioni personali sul mare e sul viaggio come metafora della vita. Il Mediterraneo diventa un personaggio a sé stante, un compagno di viaggio che affascina e ispira l’autore.

Georges Simenon è stato un maestro nel catturare l’essenza del mare e delle sue storie. Se non li avete ancora letti, non potete perdervi questi capolavori che vi faranno navigare con la mente e il cuore tra le onde e i venti del grande blu. Buona lettura e buon vento!

Se volete dare un’occhiata a Il Mediterraneo in barca, cliccate qui.

Per sbirciare A margine dei meridiani, invece, potete cliccare qui.

Ugo Mursia Editore | I testi che non possono mancare

Ugo Mursia Editore

Cari lettori, oggi vogliamo parlarvi di una casa editrice che ci sta molto a cuore, perché pubblica da anni testi molto significativi per ogni amante della navigazione. Ovviamente parliamo di Ugo Mursia Editore, rinomata per la sua vasta gamma di volumi tecnici (e non solo) dedicati alla nautica. Alcuni di questi libri sono strumenti essenziali per chiunque voglia approfondire le proprie conoscenze sul mare, sulla navigazione e sulla vela. In questo articolo troverete i nostri preferiti!

GLÉNANS

Iniziamo col celeberrimo Glénans – Corso di navigazione curato dagli esperti dell’omonimo centro nautico francese, testo di riferimento fondamentale sin dal 1961 per chi desidera imparare a navigare. L’associazione Les Glénans è la più importante scuola di vela in Europa e il manuale in questione copre tutte le tecniche principali, dalle basi della navigazione fino alla competizione in regata. La chiarezza espositiva e la completezza delle informazioni rendono questo testo indispensabile sia per i principianti sia per i velisti esperti. L’ottava edizione, pubblicata da Ugo Mursia Editore nel 2019, è una revisione aggiornata che tiene conto dei recenti progressi tecnici, dai nuovi tipi di ancore all’evoluzione della cartografia elettronica. La bibbia per ogni uomo di mare!

METEO & STRATEGIA

Un altro aspetto cruciale per ogni navigatore è conoscere e saper interpretare le condizioni meteorologiche. Jean-Yves Bernot, meteorologo e velista, offre in Meteo & strategia, finalmente ripubblicato da Ugo Mursia Editore nel 2024, una guida dettagliata sulla meteorologia applicata alla navigazione. Meteo & Strategia insegna a interpretare i fenomeni atmosferici e a sviluppare strategie di navigazione efficaci, rendendo la lettura di questo manuale fondamentale per chi vuole affrontare il mare in sicurezza.

LE VELE

Le vele sono il cuore pulsante di ogni imbarcazione a vela e comprenderne la costruzione e il funzionamento è essenziale. Bertrand Chéret, attraverso il suo libro Le vele, ne esplora in dettaglio la progettazione, la manutenzione e l’uso. Con illustrazioni e spiegazioni tecniche, questo volume di Ugo Mursia è una risorsa preziosa per ottimizzare le performance della propria barca.

LO YACHT

Carlo Sciarrelli, uno dei più celebri progettisti italiani, offre con Lo Yacht una panoramica sulla progettazione e sulla costruzione delle imbarcazioni a vela. Questo libro è un viaggio affascinante nel mondo del design nautico, ricco di aneddoti e di approfondimenti tecnici che illuminano il processo creativo e ingegneristico dietro la costruzione delle barche. Questo volume, ripubblicato da Ugo Mursia Editore nel 2022, si distingue da tutti gli altri sullo stesso tema per la vivacità dell’esposizione e la completezza delle notizie.

LEZIONI DI VELA

Lezioni di Vela è un manuale pratico pensato per chi si avvicina al mondo della vela. Con un approccio didattico e accessibile, il libro di Laura Strommer guida i lettori attraverso le nozioni fondamentali e le tecniche di base in 27 lezioni, rendendo la navigazione a vela comprensibile e appassionante per tutti.

UGO MURSIA ALLA LIBRERIA DEL MARE

Come detto, i volumi tecnici editi da Ugo Mursia rappresentano una risorsa inestimabile per chiunque desideri approfondire le proprie conoscenze nautiche. Alla Libreria del Mare potete trovare una vasta selezione di tutti i libri di mare pubblicati dalla celebre casa editrice milanese. Oltre ai manuali, ricordiamo che Mursia vanta nel suo catalogo anche grandi classici della narrativa di settore, come i libri di Moitessier e Slocum, solo per fare due esempi!

Se volete dare un’occhiata a Glénans – Corso di navigazione, cliccate qui.

Per saperne di più su Meteo & strategia, invece, cliccate qui.

Se vi ha incuriosito Le vele di Chéret, lo trovate qui.

Per gli appassionati di progettazione nautica, Lo Yacht di Carlo Sciarrelli, invece, è qui.

Infine, trovate Lezioni di vela qui.

Patrick O’Brian e il Primo Comando

Patrick O’Brian

Cari lettori, per il nostro consueto appuntamento con i classici della letteratura marinaresca oggi vogliamo proporvi una saga, partendo dal suo primo volume. Il protagonista di questo ciclo di romanzi è Jack Aubrey e il suo straordinario autore è Patrick O’Brian. Salpate con noi a bordo della Sophie?

L’AUTORE

Prima di parlarvi di Jack e delle sue avventure per mare, iniziamo col presentarvi il grande Patrick O’Brian, classe 1914. Con la sua meticolosa attenzione ai dettagli storici e la sua abilità narrativa, è riuscito a creare un’opera che non è solo un’avventura marinaresca, ma anche un affresco storico di grande spessore. La sua descrizione delle battaglie navali, delle strategie militari e della vita quotidiana a bordo di una nave del XIX Secolo è realistica e avvincente. Non si sa molto della sua vita privata, avvolta da un alone di mistero. L’unica certezza è che continuò a lavorare alla sua saga fino alla morte, nel 2000.

PRIMO COMANDO

A inaugurare la saga di Jack Aubrey è il romanzo Primo Comando, pubblicato nel 1970. Patrick O’Brian ci racconta di un capitano della Royal Navy britannica (Jack) e del suo amico Stephen Maturin, medico e spia. Il giovane ufficiale, al comando della Sophie, affronta numerose sfide nel tentativo di affermarsi come leader e conquistare il rispetto del suo equipaggio. La trama intreccia battaglie navali, arrembaggi e intricati rapporti umani, offrendo un ritratto dettagliato ed entusiasmante della vita di bordo durante l’epoca napoleonica. Da uno di questi romanzi è stato addirittura tratto il film Master and Commander – Sfida ai confini del mare, con Russell Crowe.

LA SAGA

La saga nata dalla penna di Patrick O’Brian si sviluppa attraverso un totale di venti romanzi che esplorano la complessità della guerra, dell’amicizia e della vita a bordo di una nave. Ogni libro della serie si distingue anche per la profonda caratterizzazione dei personaggi, rendendo la lettura un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Per gli appassionati di romanzi storici e di avventure sul mare, Primo Comando e l’intera saga di Jack Aubrey rappresentano una lettura imperdibile. Alla Libreria del Mare potete trovare una selezione di questi capolavori, perfetti per chi desidera immergersi nelle epiche vicende della Royal Navy e dei suoi intrepidi capitani.

Se volete dare un’occhiata a Primo Comando, basta cliccare qui.

Per sbirciare tutti i libri della saga, invece, potete cliccare qui.

 

 

 

Bernard Moitessier e la sua lunga rotta

Bernard Moitessier

Cari lettori, oggi vogliamo parlarvi di uno degli autori più affascinanti del mondo nautico: Bernard Moitessier. Navigatore e scrittore, Moitessier ha dedicato la sua vita al mare, lasciandoci in eredità alcune opere ricche di avventure straordinarie e riflessioni profonde. Rappresenta un modello per intere generazioni di velisti e oggi lo scopriamo insieme.

PRIMA DEL MARE

Nato nel 1925 in Vietnam, Bernard Moitessier ha sviluppato sin da giovane una passione inestinguibile per il mare, dando non poche preoccupazioni ai suoi genitori. La sua vita è stata caratterizzata da una serie di viaggi epici e da una visione del mondo profondamente influenzata dal contatto con la natura. Moitessier non era solo un marinaio, ma anche un filosofo del mare, capace di esprimere nei suoi scritti una saggezza che andava oltre la semplice cronaca di viaggio.

IN MARE

Tuttavia non è stato così fin dal principio. Inizialmente i suoi diari di bordo non erano altro che mera restituzione dei fatti, finché Bernard Moitessier si appassionò alla lettura di Baudelaire, Moravia, Antoine de Saint-Exupéry. Fu allora che decise di approfondire le sue emozioni e i suoi tormenti, dando vita al suo primo vero e proprio libro: Un vagabondo dei mari del sud. In quest’opera emerge prepotente il suo amore per il mare, la natura e la libertà. Nonostante questo desiderio di indipendenza, nel 1961 sposò Françoise de Cazalet, che fu la sua compagna di viaggio in un’impresa nautica strabiliante: insieme, Bernand e Françoise navigarono da Tahiti ad Alicante via Capo Horn, per un totale di 14.000 miglia senza scalo. Approdarono ad Alicante dopo 126 giorni di navigazione ininterrotta e il loro viaggio è il cuore di un altro libro: Capo Horn alla vela.

LA LUNGA ROTTA

La sua impresa più celebre resta comunque la partecipazione alla prima Golden Globe Race, la prima regata a vela in solitaria intorno al mondo senza scalo. Nonostante fosse in testa, Moitessier decise di non tornare in Inghilterra e di proseguire il suo viaggio verso Tahiti. Con la frase perché sono felice in mare e anche per salvare la mia anima, scelse la libertà e il contatto con la natura, rifiutando la gloria. Questa decisione è narrata con una scrittura intensa e poetica ne La lunga rotta, il suo capolavoro, pubblicato nel 1971. Non pago di questa impresa, Bernard Moitessier continuò a navigare per tutta la vita, fermandosi solo a causa di un tumore che lo strappò al mare e alla vita nel 1994. Il suo ultimo libro, Tamata e l’alleanza, costituisce il suo testamento letterario.

MOITESSIER IN LIBRERIA

Se anche a voi le avventure di Moitessier fanno tremare il cuore e la pancia, sappiate che sono tutte disponibili alla Libreria del Mare (tranne Tamata e l’alleanza, che al momento non viene pubblicato in italiano da nessuna casa editrice). Bernard Moitessier non fu un semplice scrittore; fu e rimane un’icona per chi cerca l’avventura e una vita autentica. Le sue opere, ricche di esperienze e riflessioni, sono una lettura imprescindibile per chiunque ami il mare e desideri comprendere la profondità dell’animo umano.

Per sbirciare Un vagabondo dei mari del Sud, cliccate qui.

Se volete dare un’occhiata, invece, a Capo Horn alla vela, basta cliccare qui.

Per La lunga rotta, infine, cliccate qui.

Alain Bombard, un “Naufrago volontario”

Alain Bombard

Cari lettori, oggi poca suspense. Se c’è un nome che evoca l’avventura, il coraggio e la determinazione è sicuramente quello di Alain Bombard. Celebre per la sua straordinaria impresa di sopravvivenza in mare aperto, Bombard è diventato un’icona degli avventurieri moderni e una fonte d’ispirazione per generazioni di lupi di mare. Se ancora non lo conoscete, siete approdati nel porto giusto.

L’IMPRESA

Nato in Francia nel 1924, Alain Bombard era un medico e biologo marino con la passione per la navigazione. Convinto che nel mare si potesse sopravvivere anche a seguito di un naufragio, nel 1952 ha compiuto un’impresa senza precedenti: si è lasciato volontariamente naufragare prima nel Mediterraneo e poi nell’Atlantico su una piccola imbarcazione senza né cibo né acqua dolce, per dimostrare che un naufrago in buone condizioni di salute poteva sopravvivere utilizzando solo le risorse del mare.

NAUFRAGO VOLONTARIO

La sua avventura straordinaria, durata 65 giorni, è stata immortalata nel libro Naufrago volontario, pubblicato nel 1953 e finalmente tornato di nuovo disponibile anche in Italia. In questo volume Alain Bombard racconta in dettaglio la sua incredibile traversata e le sue tecniche di sopravvivenza. Attraverso una scrittura avvincente e coinvolgente, Bombard condivide le sue esperienze, le sue sfide e le sue scoperte, offrendo preziosi consigli su come affrontare situazioni estreme in mare. La tesi centrale di questo libro e di tutta l’esperienza di Alain, che è sopravvissuto mangiando plancton e bevendo acqua di mare, era che a uccidere i naufraghi fossero principalmente cause psicologiche (come paura o disperazione) più che mancanza di risorse.

SOPRAVVIVERE IN MARE

Naufraghi delle leggende, io so che voi non siete morti per colpa del mare, che non siete morti per fame, che non siete morti per sete: sballottati sotto il grido dei gabbiani, voi siete morti per spavento. Non chiedo altro che questo libro possa aiutare quanti dovranno lottare, sul mare o altrove, contro la voce della morte: e che dentro di loro il no alla disperazione possa essere un sì alla vita.

Naufrago volontario non è solo un racconto di avventura, ma una vera e propria guida pratica alla sopravvivenza. Bombard offre preziosi consigli su come procurarsi cibo e acqua, come navigare senza strumenti e come mantenere alto il morale in situazioni disperate. Le sue esperienze sono ancora oggi fonte d’ispirazione per coloro che desiderano esplorare i confini della propria resistenza e capacità.

UNA TESTIMONIANZA

Anche dopo oltre mezzo secolo dalla sua impresa, il coraggio, la determinazione e la capacità di adattamento di Alain Bombard sono un esempio per gli avventurieri di tutto il mondo, che cercano di superare le proprie sfide e realizzare i propri sogni. Naufrago volontario rimane un classico della letteratura d’avventura e una testimonianza indelebile del potere dello spirito e dell’ingegno umani. Possiamo dire con certezza che Alain Bombard e la sua vicenda sono un simbolo di speranza, resilienza e perseveranza. La sua storia ci ricorda che anche nelle situazioni più difficili è possibile trovare la forza per sopravvivere e prosperare.

UN NAUFRAGO ALLA LIBRERIA DEL MARE

Se sognate di avventurarvi in mare aperto o semplicemente trarre ispirazione dalla vita di un uomo straordinario, Naufrago volontario è un libro che non potete permettervi di perdere. Per vostra fortuna, lo trovate disponibile alla Libreria del Mare e potete dargli un’occhiata cliccando qui.

Shackleton e la sua grande impresa

Sir Ernest Henry Shackleton

Cari lettori, eccoci con il nostro consueto appuntamento con un classico della letteratura marinaresca. Oggi torniamo, dopo qualche tempo, a parlare di grandi esploratori e lo facciamo raccontando la celebre impresa di Sir Ernest Henry Shackleton, considerato uno degli eroi dell’esplorazione antartica.

LA NASCITA DI UN ESPLORATORE

Ernest Shackleton, abbandonato il college in cui studiava, sulla scia delle orme paterne, per diventare medico, iniziò la sua carriera in mare unendosi alla marina mercantile britannica. La vita da mozzo non era, però, adatta alle sue ambizioni e ben presto Shackleton si rivolse verso l’esplorazione. Il primo passo in questa direzione fu quello di imbarcarsi a bordo della Discovery per l’omonima spedizione antartica guidata da Robert Falcon Scott.

LA SPEDIZIONE NIMROD

Shackleton si dedicò poi per qualche tempo alla politica e alla scrittura, ma il richiamo dell’Antartide lo portò a organizzare una sua spedizione: la Nimrod Expedition, mirata all’esplorazione del continente e al raggiungimento del Polo Sud. La spedizione fu finanziata con difficoltà e si svolse dal 1907 al 1909. Il campo base fu stabilito sull’Isola di Ross, vicino a quello della spedizione Discovery guidata da Scott. Shackleton riuscì a raggiungere importanti obiettivi, come la scalata del Monte Erebus e la scoperta del Polo Sud Magnetico. Tuttavia, il tentativo di raggiungere il Polo Sud fallì a causa di preparativi insufficienti e di problemi con l’attrezzatura. Shackleton e tre compagni arrivarono a soli 180 km dal Polo Sud prima di decidere di tornare indietro per salvaguardare le loro vite. Nonostante il fallimento nel raggiungere il Polo Sud, Shackleton detenne il primato di avvicinamento per tre anni.

LA SPEDIZIONE ENDURANCE

La sua impresa più famosa rimane, però, la Spedizione Endurance del 1914-1917, un’epica storia di sopravvivenza, coraggio e determinazione nell’affrontare le avversità più estreme. La spedizione di Shackleton per attraversare il continente antartico partì da Plymouth nel 1914, poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. L’Endurance rimase intrappolata nella banchisa nel Mare di Weddell nel gennaio 1915 e venne stritolata dai ghiacci dopo quasi dieci mesi di deriva. Shackleton e il suo equipaggio, naufraghi alla mercè di uno degli ambienti più inospitali del nostro pianeta, iniziarono quindi la lotta per la sopravvivenza, affrontando stenti, sofferenze e sfide inimmaginabili. Nonostante le avverse condizioni meteorologiche e le difficoltà incontrate, comunque, Shackleton riuscì a organizzare il salvataggio di tutti i suoi uomini, dimostrando un coraggio straordinario e una leadership senza pari.

I LIBRI SULLA SPEDIZIONE ENDURANCE

Ora che abbiamo riassunto a grandi linee la vita di questo straordinario esploratore, veniamo a noi. Numerosi libri sono stati scritti per narrare le incredibili sfide affrontate da Shackleton e dal suo equipaggio durante questa spedizione leggendaria.

Endurance – L’incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud di Alfred Lansing è considerato il miglior resoconto della spedizione in assoluto. Il libro cattura l’essenza dell’impresa di Shackleton attraverso una narrazione avvincente e dettagliata. Lansing trasporta i lettori in un viaggio straordinario attraverso il gelo implacabile dell’Antartide, mentre Shackleton e il suo equipaggio lottano contro il freddo, la fame e l’isolamento per sopravvivere e trovare il loro cammino verso la salvezza. Avvincente come un romanzo, crudo come la realtà. Se volete dargli un’occhiata, lo trovate qui.

Sud – La spedizione dell’Endurance, invece, consiste nella pubblicazione del diario di bordo dello stesso Shackleton, che testimonia la terribile quotidianità di quei lunghi anni trascorsi in mezzo ai ghiacciai, a bordo di scialuppe, a piedi tra i monti. Un racconto duro, ma necessario per restituirci la verità di quanto accaduto. Se volete saperne di più, basta cliccare qui.

Ultimo, ma non per importanza, vi proponiamo Shackleton in Antartide, con le fotografie di Frank Hurley. Famoso fotografo e cineoperatore, Hurley partecipò alla spedizione di Sir Ernest Shackleton continuando a fotografare fino alla fine, nonostante le difficoltà, e catturando addirittura l’arrivo dei soccorsi e il salvataggio dei naufraghi di Elephant Island il 30 agosto 1916. Le sue fotografie costituiscono la testimonianza di una delle più incredibili odissee antartiche della storia e uno dei più impressionanti reportage fotografici di sempre. Trovate anche questo libro sul nostro eshop, cliccando qui.

Virginia Woolf in gita al faro

Virginia Woolf

Cari lettori, questa volta il titolo dell’articolo lascia pochi spazi ai dubbi. Di chi mai parleremo? Chi avrà scritto il classico della letteratura marinaresca che vogliamo presentarvi? Eh sì, proprio lei, la regina della letteratura inglese: Virginia Woolf. Oggi vogliamo raccontarvi di uno dei suoi romanzi più celebri e dai tratti certamente autobiografici: Gita al faro. Ma prima…

ADELINE VIRGINIA STEPHEN

Nata nel 1882, Virginia Woolf (nata, appunto, Stephen) crebbe in una famiglia e in un ambiente ricchissimi di stimoli intellettuali e artistici grazie al padre, autore e critico letterario, e alla madre, modella per pittori. La casa era frequentata da artisti e letterati dell’epoca, fattore che contribuì non poco al nascere della passione per la scrittura in Virginia.

LE PERDITE E I TRAUMI

Sebbene agiata e inizialmente molto felice, la vita dell’autrice non fu semplicissima. Vittima di abusi da parte di due dei suoi fratellastri, perse la mamma a 13 anni e poco dopo la colpirono anche il lutto per una sorella e il padre. Tutti questi traumi e queste perdite furono probabilmente il fattore scatenante del suo primo crollo nervoso, cui ne seguirono molti altri. Recentemente, sulla base delle scoperte scientifiche avvenute dopo la sua morte, si è arrivati ad una diagnosi postuma di disturbo bipolare accompagnato da psicosi.

LA VITA ADULTA

Nonostante la profonda depressione che caratterizzò alcuni periodi della sua vita e la sua tragica fine (morì suicida dopo aver scritto una commovente lettera all’amatissimo marito), Virginia Woolf ebbe una vita adulta piena e soddisfacente: partecipò a diversi circoli culturali, fondò la casa editrice Hogarth Press insieme al marito Leonard Woolf, fu attivista femminista e suffragetta, ebbe relazioni con diverse donne (tra cui la più nota fu quella con Vita Sackville-West) e scrisse le numerose opere che la resero famosa. Virginia fu in contatto con autori del calibro di Sigmund Freud, Thomas Eliot, James Joyce e il nostro Italo Svevo, tutti pubblicati dalla sua casa editrice.

JAMES JOYCE E LO STREAM OF CONSCIOUSNESS

Con James Joyce, autore del celeberrimo Ulisse, Virginia non ebbe in comune solo l’anno di nascita e di morte (1882-1941), ma anche l’utilizzo di una tecnica narrativa che li rese entrambi molto riconoscibili: lo stream of consciousness o flusso di coscienza. Virginia Woolf, come Joyce, abbandonò i dialoghi e le regole di grammatica e punteggiatura, preferendo concentrarsi sui pensieri dei suoi personaggi e sulla loro libera trascrizione.

GITA AL FARO

Questo stile narrativo è particolarmente evidente nel romanzo di cui vi abbiamo accennato all’inizio dell’articolo: Gita al faro. Protagonista è la famiglia Ramsey, madre, padre e otto figli, in vacanza all’isola di Skye insieme ai numerosi ospiti.

Nella prima parte viene raccontata la programmazione di una gita al faro per il giorno seguente e i dissapori che questa crea tra i due genitori.

La seconda parte è una sorta di collante tra la prima e la terza, che avvengono a distanza di 10 anni, e narra di quanto accade in Inghilterra in quel lasso temporale e di quali personaggi chiave muoiono: una è la Signora Ramsey. Come avviene nella famiglia Stephen, quella di Virginia, anche nella famiglia Ramsey la morte della mamma causa scompiglio e grande dolore al padre, che si sente perso.

Nella terza parte è proprio lui, insieme a due dei figli, a portare a termine quella gita organizzata dieci anni prima, chiudendo il cerchio.

Gita al faro – faro che parrebbe essere quello di Godrevy Island, isola situata in un golfo di fronte a St. Ives dove Virginia Woolf passava le sue estati da bambina – è disponibile alla Libreria del Mare! Se vi va di dargli un’occhiata, basta cliccare qui.