Alle 14.18 del 31 maggio 1916, nelle acque del Mare del Nord, l’incrociatore inglese Galatea alzò il segnale a bandiere “nemico in vista”: dieci minuti dopo ebbe inizio la più grande battaglia navale della storia, l’ultima in cui l’aviazione non abbia giocato alcun ruolo.
Al largo della penisola dello Jutland, sedici corazzate e cinque incrociatori da battaglia tedeschi con le loro ottanta navi di scorta affrontarono centocinquantuno unità inglesi, fra le quali ventotto corazzate e nove incrociatori. L’esito dello scontro, che si protrasse fino al mattino successivo, fu incerto. Gli inglesi, pur subendo le perdite più pesanti (morirono tragicamente 6094 persone, tra ufficiali e marinai), rimasero padroni del mare e i tedeschi non tentarono altre uscite in forze nel corso di tutta la guerra.