I fari e i segnalamenti marittimi italiani sono parte integrante del patrimonio industriale costiero della penisola. Sin dai tempi più antichi, chi andava per mare aveva l’esigenza di avere dei punti di riferimento chiaramente identificabili sulla costa. Questa necessità impose la costruzione di alti manufatti individuabili con facilità di giorno e ben visibili anche di notte grazie alla luce artificiale da loro emessa. Lungo la costa adriatica, dal Golfo di Trieste al Mar Ionio, ne sorgono 56, studiati e schedati da Guglielmo Zanelli nell’ambito del progetto Interadria in collaborazione con gruppi di ricerca di diverse università (Padova, Pescara, Bari, Lecce) e con lo Stato Maggiore della Marina Militare. Ai risultati di questa vasta ed impegnativa indagine, il volume accompagna un corposo saggio di Luciano Massariolo, il massimo esperto italiano di fari, il quale analizza i diversi dispositivi tecnologici e racconta l’affascinante storia di questa speciale categoria di manufatti oggi minacciati dalla concorrenza spaziale che, con i satelliti geostazionari, assicura in tempo reale un perfetto “punto nave”, senza tuttavia trasmettere quel calore e quel conforto che, anche nelle notti più fredde e burrascose, il faro ha sempre dato ai naviganti.