Alla fine del 1931, Vito Dumas fece vela con il “Lehg”, una barca non adatta a tale viaggio, da Arcachon, in Francia, per Buenos Aires, dove arrivò quattro mesi dopo. Era il gesto di un sognatore, un idealista, un nostalgico delle grandi imprese cavalleresche del passato, in perenne fuga dalla vita sedentaria e dall’anonimato, che riproponeva, sulla scia di Joshua Slocum, quella particolare forma di libertà, di affermazione e di conquista personale che è la navigazione in solitario. Dumas era allora sulla trentina e l’impresa ebbe quel carattere d’intuizione e rivelazione che è proprio della giovinezza. “Verso la Croce del Sud” è il diario di questa traversata.
“I Quaranta Ruggenti” è, invece, il resoconto di quel viaggio che Dumas, dieci anni dopo e con una nuova barca, il “Lehg II”, intraprese alle alte latitudini australi e che lo rese uno dei navigatori più famosi di tutti i tempi. Questo viaggio, compiuto mentre la Seconda Guerra Mondiale lacerava l’umanità, apriva definitivamente gli spazi degli oceani non solo ai solitari, ma a tutti coloro che nel rapporto diretto col mare trovavano un’alternativa alle costrizioni e alle storture della società moderna.
Edizione: 2023