Dopo una lunga pausa, Mino Milani torna alla narrativa giovanile e lo fa con uno dei suoi argomenti preferiti: il mito greco. Lo fa riprendendo la storia di Ulisse. Liberamente: il libro non segue infatti compiutamente la traccia omerica, ma piuttosto la interpreta, prendendosi le necessarie licenze. Non si troveranno, in queste pagine, le vicende che segnano l’Odissea: le rivalità e i rancori degli dei (causa delle sventure o del salvamento di Ulisse) qui non compaiono. Questa è una semplice storia di uomini. Semplice…Da subito i protagonisti affrontano avventure straordinarie e pericoli mai immaginati, alla conclusione dei quali della flotta di Ulisse non resterà nave alcuna: egli sarà l’unico sopravvissuto dei suoi soldati e dei suoi marinai. Alle vicende di lotta e di pericolo, altre si alternano, che recano tre fatali nomi femminili: Circe, Calipso, Nausicaa. Mino Milani, che già ha affrontato in molti suoi libri la delicata questione uomo/donna, la risolve qui nell’unico modo possibile: con semplicità e verità.