Dal 1940 al 1943 le acque dell’Atlantico furono teatro di una delle battaglie più lunghe e sanguinose della Seconda Guerra Mondiale, che vide scontrarsi gli U-Boote tedeschi con la flotta e l’aviazione alleate. L’obiettivo dell’ammiraglio Karl Dönitz, esperto comandante della Unterseewaffe, era distruggere la flotta mercantile anglo-americana, bloccare i rifornimenti all’Inghilterra e costringerla alla resa. Dönitz si illuse che la dedizione, lo spirito di sacrificio e la disciplina dei suoi marinai potessero ribaltare il consolidato dominio anglo-americano sugli oceani. Un errore di valutazione che ebbe costi umani enormi: otto sommergibilisti tedeschi su dieci persero la vita.
Sergio Valzania ricostruisce gli aspetti tecnici e militari della Grande Battaglia dell’Atlantico, racconta le storie degli uomini, spesso giovanissimi, che combatterono a bordo degli U-boote, descrivendone le terribili condizioni di vita, rivelando nello stesso tempo le incertezze strategiche di Hitler e dei suoi generali e il ritardo tecnologico e industriale della Germania rispetto agli Alleati.