Descrizione
Tristan da Cunha è un’isola dell’Atlantico meridionale, al limite dei Quaranta Ruggenti, a metà strada tra l’America Latina e l’Africa. L’isola, scoperta circa cinquecento anni fa, è uno degli insediamenti umani più remoti al mondo. Questo luogo misterioso è quasi inaccessibile per gli stranieri: non ha un vero e proprio porto, né un faro, ma soltanto un piccolo molo dove possono arrivare le barche a motore o le longboat, le classiche imbarcazioni isolane. Si tratta di un luogo unico di cui l’autrice, attraverso le pagine del suo avvincente libro, dipinge un vivido ritratto. Accompagna il lettore in un viaggio straordinario, descrivendo l’isola, narrando la sua storia e le sue vicissitudini attraverso i secoli, raccontando i suoi indomiti abitanti (dai tre coloni originari ai circa trecento di oggi), le loro avventure e la loro lotta quotidiana contro gli elementi, la fame e la solitudine. Ma soprattutto riporta alla luce un legame con il nostro paese che in pochi conoscono. Tristan da Cunha rappresenta, infatti, un piccolo interessantissimo capitolo della storia della Liguria: ancora oggi tra gli abitanti dell’isola sopravvivono cognomi originari della regione. Si tratta dei discendenti di due naufraghi camogliesi, Andrea Repetto e Gaetano Lavarello, che nel 1892 decisero di rimanere sull’isola, contribuendo all’ampliamento della comunità e alla nascita di una colonia unica.