Sono stati a lungo rapporti di comandanti, relazioni di capitani di porto, giornali di bordo, verbali di sinistro marittimo, diari. Ora sono storie.
Raccontano un momento drammatico vissuto dalla nave ammiraglia di Napoleone, oppure le singolari peripezie di un’umile feluca perseguitata dalla sfortuna, o i giorni più o meno avventurosi di velieri e di moderni cargo, o ancora un indimenticato disastro, come quello di cui fu protagonista l’Andrea Doria. Più di altre, alcune storie sono capaci di descrivere la vita di bordo, con i suoi tempi, i suoi spazi, le sue liturgie e i suoi sacrifici: immani, quando gli elementi scatenati sembrano aver stretto un accordo per frantumare e spedire a fondo il guscio di noce che ha osato sfidarli.
Ne risulta un affresco che, nella sua invenzione, si ripromette di restituire le tracce lasciate nel tempo da innumerevoli figure di marinai e trasformarle in istantanee capaci di illustrare l’eterna vicenda dell’uomo sul mare.