Rendere silenzioso il motore di un motoscafo; salvare il cannone di un pontone armato; riportare a galla un rimorchiatore semiaffondato; progettare pinze idrauliche per tagliare le reti protettive del porto nemico… anche questi sono i compiti che è chiamato a svolgere il Maggiore del Genio Navale Luigi Barberis. Notti interminabili trascorse a lavorare con le gambe immerse nelle acque della laguna veneta, sotto l’incessante bombardamento del nemico. Senso del dovere e amore per la patria e la famiglia sono le motivazioni che inducono Luigi a combattere con tenacia e coraggio la sua grande guerra. Una guerra “asimmetrica” nella quale le potenti corazzate, progettate e costruite nella “belle époque” per vincere la grande battaglia navale risolutiva, rimangono ferme nei porti e cedono la scena ad azioni di “guerriglia” marina. Le memorie e le lettere di Luigi Barberis ci offrono una testimonianza diretta, ricca di particolari inediti, di un periodo della nostra storia non ancora del tutto conosciuto.