Agli albori del sedicesimo secolo, poco dopo la scoperta del Mundus Novus ad opera del genovese Cristoforo Colombo, si sviluppa una storia di intrighi nelle corti europee, navigazioni in acque sconosciute, inaudite sofferenze, ammutinamenti, attacchi di indigeni ostili e antropofagi, tempeste e naufragi. Sembrano questi gli ingredienti di un romanzo salgariano. Invece, è la fedele ricostruzione storica del viaggio compiuto da Sebastiano Caboto attraverso l’Oceano Atlantico per risalire oltre milleduecento chilometri lungo il corso dei grandi fiumi sudamericani e penetrare nel cuore profondo e sconosciuto del continente.