Il viaggio narrato in questo volume ha inizio il 12 gennaio 1877 quando, appena ventiquattrenne, Moreno partì per una grande avventura dall’Isola di Pavón. Scelse una piccola imbarcazione e, con sei uomini e alcuni cavalli, la trainò controcorrente lungo il fiume Santa Cruz, in Patagonia, fiume che in quel momento stava inondando i territori circostanti, rendendo ancora più difficoltosa l’impresa. Scopo del viaggio era esplorare il lago dal quale nasceva il grande fiume. Solo i nativi lo avevano fatto, mentre gli occidentali avevano tentato più volte l’avventura senza successo: nel 1823 ci avevano provato Darwin e il comandante Fitz-Roy a bordo del Beagle, e nel 1873 era stata la volta dell’argentino Valentin Feilberg. Dopo aver superato il punto più estremo toccato dai precedenti viaggiatori, Moreno proseguì fino a raggiungere ed esplorare il più vasto, e allora sconosciuto, lago del paese, da lui battezzato Lago Argentino, presso il quale si trova il celebre ghiacciaio che oggi porta il suo nome, il Perito Moreno. Fu un viaggio condotto in un ambiente naturale proibitivo, con mezzi miseri e a costo di fatiche improbe, ma al tempo stesso con un entusiasmo che traspare da ogni pagina del diario.