Dalla nota introduttiva di Cesare Pavese: “Il Mare del Sud è veramente per Conrad il luogo dell’anima, non l’altomare di Melville, titanico e insieme biblico, non quello di Stevenson, stazione climatica ricca di nobili leggende e interessanti istituzioni, ma il perenne inquieto viavai della costa, “del mare e della costa”, l’esitazione che può fare di ogni approdo, di ogni saputo, banale, previsto approdo, l’inizio di una stupenda e assurda avventura di giovinezza di passione e di destino”.