Ma perché ci sono i navigatori solitari? Sempre meglio sopportare la solitudine che i venti anni di carcere per omicidio che si rischiano a dividere la vita in barca con qualcuno. Con questa premessa e nella convinzione che i veri problemi e pericoli in mare vengono dagli equipaggi e non da tempeste e avarie, l’autore racconta le sue esperienze semiserie di venticinque anni di vita in barca. Attraverso queste storie, anche ai non “barcaioli” si apre l’affascinante, catastrofico ed esilarante mondo dello yachting. Navigare necesse est. Ma chi l’ha detto?