La spedizione della Barca Pulita salpa dalle Tuvalu, uno stato formato da atolli bassissimi destinati forse a essere sommersi per l’innalzamento dei mari, e fa rotta verso Anuta e Tikopia, due isole polinesiane piccole e lontane perse nel vuoto dell’oceano. Anuta e Tikopia non hanno ridossi dove poter ancorare e sbarcare è difficile, ma è stata questa inaccessibilità che ha permesso alle isole di conservarsi incontaminate, con le antiche tradizioni polinesiane sopravvissute intatte attraverso i secoli. Da Tikopia ancora verso Sud-Ovest fino alle Vanuatu settentrionali, grandi, nere e vulcaniche, coperte di foresta impenetrabile. Senza strade che le percorrano e a prima vista disabitate, le isole Vanuatu nascondono dentro le impervie vallate minuscoli villaggi tradizionali, dove gli abitanti, che non conoscono la luce elettrica e l’acqua corrente, ricevono i rari visitatori con cerimonie primitive, danze inquietanti, maschere demoniache e grandi banchetti pantagruelici. Sono gli ultimi brandelli superstiti della cultura melanesiana, più cupa e minacciosa di quella polinesiana, ma altrettanto affascinante.