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oceano

Autore: quilici f.

Editore: euroclub

ISBN: LDM1550509081

Esaurito

Descrizione

Raro esemplare della terza edizione di Euroclub del 1978 in ottimo stato di conservazione.

Libro rilegato con copertina telata e sovraccoperta stampata.

Con sovraccoperta leggermente rovinata e pagine ingiallite.

Sedicimila miglia da est a ovest, dalla costa americana a quella australiana, toccando le Galapagos deserte e le Hawaii sovrappopolate, la Micronesia, la sacra Isola di Pasqua, le Trobriand, la turistica Tahiti e le Tuamotu contaminate da cinquanta esperimenti atomici… e la Nuova Guinea, le Sottovento, Samoa, le Salomone, la Caledonia: è questo l’itinerario compiuto da Folco Quilici in quattro viaggi, seguendo le rotte non tracciate su nessuna carta nautica, attraverso il Sud Pacifico, un oceano che è un continente.

Chiunque si sarebbe accontentato, probabilmente, della inesauribile mutevolezza del paesaggio fisico immerso nel più mutevole degli elementi.

Quilici no: al viaggio attraverso gli uomini, le terre emerse e la distesa d’acqua dell’Oceania egli ha intrecciato il percorso non meno avventuroso nel tempo, nella storia e nella cultura di quella parte del mondo. Così, al giornale di bordo del viaggiatore si è unito il taccuino dell’etnologo, al gusto di dar conto del diverso da noi, caro al viaggiatore di tutti i tempi, si è sommata la pazienza del ricercatore e dello studioso di una civiltà ancora misteriosa e affascinante.

I vari piani in cui si divide il libro di Quilici si spiegano, dunque, scoprendo la doppia molla che ha mosso l’autore: la spinta a conoscere la realtà attuale dell’Oceania attraverso le vertiginose trasformazioni verificatesi negli ultimi anni e la volontà di ricostruire, organizzare e descrivere quel che gli studi e le interpretazioni più accreditate hanno svelato a partire dalle prime scoperte geografiche fino alle ultimissime ipotesi dell’etnografia. Oggi che l’Oceania sta morendo sotto l’azione combinata della spinta all’occidentalizzazione e della distruzione ecologica, il viaggio di Quilici, nello spazio e nel tempo del “continente oceano”, acquista un valore e un fascino inconsueti; non è certo più consentito guardare a quella parte del mondo come all’ultimo paradiso, ma forse è arrivato il momento di considerarla per quello che veramente è stata: un momento della civiltà in cui il rapporto dell’uomo con la natura fu magicamente perfetto.