Raro esemplare della quarta edizione di De Donato del 1977 in perfetto stato di conservazione, collana “Atti”. In-16, brossura illustrata a colori; 432 pp.; con numerosissime illustrazioni e fotografie in nero nel testo e fuori testo.
Dalla seconda di copertina: Sedicimila miglia da est a ovest, dalla costa americana a quella australiana toccando le Galapagos deserte e le Hawaii sovrappopolate, la Micronesia, la sacra isola di Pasqua, le Trobriand, la turistica Tahiti e le Tuamotu contaminate da cinquanta esperimenti atomici, e la Nuova Guinea, le Sottovento, Samoa, le Salomone, la Caledonia: è questo l’itinerario compiuto da Quilici in quattro viaggi, lungo le rotte non tracciate su nessuna carta nautica, attraverso il Sud Pacifico, l’oceano che è un continente.
Il fascino di un paesaggio inesauribilmente mutevole, immerso nel più volubile degli elementi, già così antico e grande, non è l’unico di questo singolare rapporto di viaggio. All’esplorazione fra gli uomini, le terre emerse e la distesa d’acqua dell’Oceania, Quilici ha intrecciato il percorso, non meno avventuroso ma certamente meno scontato, nel tempo, nella storia, nella cultura di quella parte del mondo. Così al giornale di bordo del viaggiatore si è unito il taccuino dell’etnologo, al gusto di dar conto del diverso da noi, caro al viaggiatore di ogni tempo, si è sommata la pazienza del ricercatore e dello studioso di una civiltà che sta già scomparendo quando ancora era misteriosa.
Oggi che l’Oceania sta morendo sotto la doppia spinta dell’occidentalizzazione e della distruzione ecologica, il doppio viaggio di Quilici – nello spazio e nel tempo del continente Oceano – acquista valore e significato inconsueti: non è certo più consentito guardare a quella parte del mondo come all’ultimo paradiso ma è forse arrivato il momento di conoscerla per quello che è stata: un momento della civiltà in cui il rapporto dell’uomo con la natura fu magicamente perfetto.
