“Da quando ho iniziato a navigare ho sempre sognato le estremità del mondo; avevo acquistato i libri degli esploratori polari e i portolani delle regioni coperte dai ghiacci. Per molto tempo motivi di lavoro mi hanno costretto a fare il navigatore delle vacanze. Il Mediterraneo è stato il mare dove ho fatto più esperienza. Terminata la vita professionale, ho navigato per diversi anni lungo la rotta dei piedi scalzi, i “dolci tropici”, dove la vita scorre ai ritmi di rumba, samba e steel band e l’attività principale è l’attesa nell’amaca per gustarsi il sundowner. Per mia fortuna ho potuto vedere luoghi diversi, dove la vita è sicuramente più difficile, il tempo meno prevedibile, ma dove l’oggi è più intenso che altrove. Nel profondo Sud non esiste la banalità, non si incontrano molte persone, solo qualche solitario e qualche scienziato; ci sono, però, moltissimi albatri, balene, pinguini, foche ed elefanti marini. I viaggi in quei luoghi remoti, nel nulla del nulla, non sono da tutti: è necessario essere in pace con se stessi, ma chi li può intraprendere è di certo un privilegiato”.