Tempeste, naufragi, mostri marini, vascelli-fantasma, approdi a rive misteriose, assalti corsari, amori e nostalgie di marinai, abissi e sirene, isole deserte, tesori sepolti, manoscritti in bottiglia: il prontuario di ogni scrittore di mare si ritrova, in varietà di combinazioni, anche nella letteratura italiana, che, indagata per la prima volta in questa specifica prospettiva, si inserisce degnamente nel grande quadro della letteratura di mare europea.
Diviso secondo le linee dei principali versanti della penisola e fatto storicamente risalire alla fine dell’Ottocento, il repertorio italiano raccolto si completa col riferimento a mari che normalmente le carte nautiche non segnalano: acque inquietanti e fatali, di fama e atmosfera sinistra, dove il racconto del mare si contamina, secondo la migliore tradizione, con quello fantastico.
A cura di Monica Farnetti.