Il mare che si frange sulle scogliere della Sardegna è il vero protagonista di questo libro. Recitano un ruolo di comprimari gli abitanti di città situate lungo le coste e naturalmente le navi da trasporto, da guerra, le imbarcazioni per la pesca, il turismo. Comune denominatore il rischio, il dramma, la fortuna. Il libro non è solo una raccolta di avvenimenti descrittivi di un romantico aspetto della natura, perché vengono messi in evidenza anche altri “paesaggi”: quelli culturali e sociali della Sardegna lungo un arco temporale che parte dalla seconda metà dell’Ottocento, sin quasi ai giorni nostri. Pur riconoscendo un’eccellenza della narrativa sarda sviluppatasi in ambiti interni agropastorali, esiste un’altra Sardegna da considerare: quella che ha dovuto confrontarsi più direttamente col mare. Capisaldi sono centri come Alghero, l’Argentiera, Porto Torres, l’Asinara, La Maddalena, Golfo Aranci, Olbia, Bosa, ovviamente Sassari e Cagliari.