Dal Mare del Nord all’Atlantico, passando al largo delle Azzorre e di Capo Horn, fino al Pacifico tra le isole della Polinesia francese. È questa la rotta percorsa dal “Seeadler”, l’unico veliero armato che la Marina Tedesca impiegò come incrociatore ausiliario durante la Prima Guerra Mondiale. La sua crociera divenne famosa in tutto il mondo e il suo mito resiste tuttora. Il “Seeadler”, governato da un equipaggio ben addestrato, affondò quattordici tra piroscafi e velieri appartenenti alle nazioni in guerra contro la Germania. Le sue imprese terminarono sulla barriera corallina dell’Isola di Mopelia, nella Polinesia Francese, durante l’unica volta che la nave si avvicinò alla terraferma per dare riposo all’equipaggio. Ma la storia degli uomini imbarcati non affondò con la nave ed ebbe inizio la parte più avventurosa della crociera. Il comandante Felix Von Luckner lasciò l’isola con cinque uomini e, dopo un lungo vagabondare di isola in isola, venne catturato dalla Marina Neozelandese. I rimanenti membri dell’equipaggio, rimasti a Mopelia, riuscirono a catturare un piccolo veliero francese e raggiunsero l’Isola di Pasqua. Qui un naufragio li costrinse alla permanenza sull’isola e al successivo internamento in Cile.