Se la storia è un “bene comune”, allora è chiaro che quel bene va condiviso. Fanno bene i due autori a pubblicare questo libro, valido non solo per l’avanzamento delle conoscenze nell’ambito della storia militare, ma soprattutto perché appare in un momento dominato dal “presentismo”. Questo futile fenomeno offusca il futuro, che invece si può schiarire attraverso i valori storici.
Quel che accade fra le Eolie e il Golfo di Milazzo e che viene narrato in questo libro, dà sostanza, corpo e sangue, all’articolo 11 della Costituzione del nostro Paese: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.