Marinai arditi, mossi da uno straordinario senso del dovere e fedeli fino all’ultimo al giuramento prestato. Mezzi tecnici ingegnosi, dovuti soltanto alla creatività italica. Missioni ritenute “impossibili e pazzesche” nelle ben protette basi nemiche, in cui il successo era solo un’esile speranza, ma al contrario, il sacrificio della vita era una concreta possibilità. È stato l’irripetibile intreccio di questi fattori a rendere leggendarie le gesta degli assaltatori navali della nostra Marina e degli incursori della “Decima Flottiglia MAS”, nonché dei nostri eroici sommergibilisti. Con questo nostro lavoro intendiamo ripercorrere quei capitoli più significativi della guerra marittima, nei quali rifulge con forza l’eroismo dei nostri uomini di mare, sostenuti da una grande forza interiore pronti al sacrificio. Fatti, episodi, eroismo, poco o per nulla conosciuti dalle generazioni del dopoguerra: i successi di Suda, Alessandria d’Egitto, Gibilterra, Algeri contro la potente flotta britannica, che misero fuori combattimento numerose unità, fra cui l’incrociatore “York” e le navi da battaglia “Valiant” e “Queen Elizabeth”.