Gli equipaggi delle baleniere, dei mercantili e delle navi da guerra sulle quali Melville aveva navigato erano una compagine di uomini molto diversi, per classe sociale, etnia, colore della pelle, cultura e religione, racchiusi in un ambiente ristretto. Qui conosciamo John Marr, marinaio solitario, che cerca di comunicare con le ombre del passato, rimproverandole per il loro silenzio; oppure Bridegroom Dick, marinaio a riposo di oltre sessantacinque anni, che passa le serate bevendo grog mentre racconta alla moglie storia dopo storia le sue esperienze di navigante; il pimpante e coraggioso Jack Roy, “re dell’equipaggio della Splendid” e l’anonimo narratore di A Ned, che condivide con Ned il ricordo di “porti panteistici”.
La raccolta John Marr e altri marinai, pubblicata in tarda età e per questo carica di rimembranze e motivi del passato, mette insieme le voci di diversi narratori che si articolano attraverso la moltitudine e originalità dei versi scelti dall’autore, innovativi per la storia della poesia dell’Ottocento statunitense.