Il racconto nasce da quell’epoca in cui l’Oceano era ancora una divinità da trattare con rispetto e con timore reverenziali. Ci sono momenti di umorismo sottile e di vero e proprio terrore, sprazzi di avventura e sapienti sfumature di ispirazione religiosa, ma ciò che fa la grandezza del racconto è l’idea geniale di affidare la voce del narratore a due capitani di lungo corso. Il loro resoconto perde così qualunque possibile facile effetto melodrammatico e tiene serrata la prosa in un autenticissimo contenuto di verità.