Raro esemplare della prima edizione di Arnoldo Mondadori Editore del 1992 in perfetto stato di conservazione, collezione “Ingrandimenti”. In-8, legatura editoriale telata verde con incisioni oro al dorso; sovraccoperta in carta illustrata a colori (con lievi segni del tempo) con alette; 408 pp., con risguardi illustrati a colori e numerosissime tavole fotografiche di Folco Quilici e di Luca Tamagnini a colori fuori testo.
Dall’aletta anteriore: Perché Folco Quilici – nel titolo di questo volume – ha aggiunto quel possessivo mio a Mediterraneo?
Perché questo non è un saggio né un consueto libro di viaggio; ma è un lungo racconto vissuto in prima persona.
E’ un’avventura? si chiede l’Autore, quando narra non solo di emozioni, meraviglie e stupori ma anche di tempeste, di immersioni difficili, di violente insidie; insomma, di quanto ha vissuto nell’arco dei quarant’anni durante i quali, oltre agli oceani lontani, è stato soprattutto il Mediterraneo il suo mare-casa.
Sì, è avventura – tutto questo – a patto che a questa abusata parola si dia il senso che lui intende: desiderio di superare a qualunque costo i limiti del conosciuto, scoprire nuovi orizzonti, verità, segreti; è un’avventura, soprattutto, il superare ogni qualvolta sia possibili il confine del tempo; navigare dal presente al passato, ripercorrendo le vie mediterranee degli antichi. Senza mai abbandonare, però, quelle di chi ancor oggi ama, cerca la libertà del mare aperto.
Compagni di Folco Quilici – dalla Spagna alla Grecia, dalle coste africane a quelle del Mediterraneo settentrionale – sono di volta in volta i mercanti fenici, i greci che seguirono il sole, i naturalisti che operano con coraggio, gli spugnaroti di Mykonos, i cacciatori d’oro rosso. E capodogli, posidonie, pesci spada, grifoni, tartarughe, foreste di gorgonie e le rupi erranti che insidiarono Ulisse.
