Due gentiluomini di mare condussero le loro squadre navali a battersi, come i cavalieri medioevali si misuravano in abilità e coraggio nei tornei.
Sir Christopher Cradock innalzava i limiti della perfezione formale ed era appassionato interprete della più nobile tradizione navale inglese.
Maximilian von Spee univa alla limpidezza di un pensiero kantiano una modernità di approccio ai problemi e una temperanza umana che lo proiettavano nel futuro.
La guerra li sorprese, senza riuscire a renderli altro che avversari, concorrenti per qualcosa di astratto chiamato vittoria.