de mari nostro
€59,90
Sottotitolo: de piscatus re coquinaria
Autore: roberto abbadati – alessandro cominelli gripa – luca lombardi – nicola bonera
Editore: marco serra tarantola editore
ISBN: 9788867770793
1 disponibili (ordinabile)
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Descrizione
Una fiaba, un mare, 40 ricette e altrettanti vini abbinati, una tecnica fotografica realistica e decine di tavole disegnate a mano. Un libro di cucina che è prima di tutto un tributo al Mar Mediterraneo e un ricettario illustrato per tutta la famiglia. Un pesce leggendario, un grande cuoco che è quasi un mago, una ricetta perfetta da scovare, una missione mortale in giro per il Mar Mediterraneo a bordo di una piccola barca sono alcuni degli ingredienti, è proprio il caso di dirlo, della fiaba che rende il De Mari Nostro – De piscatus re coquinaria di Roberto Abbadati tutt’altro che solo un libro di cucina.
Il protagonista è il cuoco Romeo che, grazie ai racconti di un misterioso nonno scienziato, è a conoscenza dell’esistenza di un pesce antichissimo, il Nomadillo Strale Mediterraneus (soprannominato Ulisse), presente nel Mediterraneo ormai in un unico esemplare. È il pesce più buono del mondo, ma le sue carni sono mortali: chi lo mangia non può sopravvivere ma avrebbe il tempo di assaggiare sapori e profumi così deliziosi che, a dire il vero, forse non rimpiangerebbe di morire. Romeo si mette a caccia di questo rarissimo pesce e soprattutto della ricetta perfetta per poterlo cucinare, ben sapendo che avrebbe portato entrambi alla morte. O forse no. Nel suo viaggio in barca Romeo toccherà tutte le terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo e per ciascuna scoverà le ricette che più sanno esaltare i sapori delicati e preziosi delle tante specie di pesci presenti in mare.
Un’altra particolarità di questo volume è la tecnica utilizzata per le fotografie presenti. Spiegano i due fotografi: Non sapendo come i pesci vedono le cose abbiamo optato per una soluzione di non facile costruzione, ma che ci ha dato in qualche modo la percezione di una naturale visione…Abbiamo, dunque, pensato che sarebbe stato più veritiero infilare la macchina fotografica all’interno di una boccia di vetro riempita d’acqua per metà, inclinata in asse sulla pietanza sottostante. L’effetto è stato quello di avere un’immagine volutamente senza fuochi precisi e con diversi gradi di deformazione, spesso causati proprio dalla boccia stessa, come se le pietanze fossero viste proprio dagli occhi del nostro amico Ulisse!
Fotografie, post-produzione e grafica di Alberto Mancini e Alberto Petrò e traduzione in inglese di Davide Mancini.
Lingue: Italiano e Inglese
Edizione: 2014