«Così ogni mattina prima di immergerci sugli scogli del corallo seguivamo con la fantasia quell’arcobaleno di speranze che ora si infilava nel mare blu… lo avremmo seguito giù fino al fondo, a sessanta, settanta o ottanta metri, e là sotto avremmo trovato il nostro tesoro. Il corallo o forse noi stessi, chissà.»
Questo libro è una nostalgica ode a un mondo che non c’è più. Oggi la pesca del corallo da parte dei sommozzatori è sottoposta a tali e tanti regolamenti e vincoli da non lasciare spazio all’avventura e alla fantasia com’è stato per lunghi decenni. E’ giusto così, oramai le profondità operative sono estreme (anche 130, 150 metri) e l’ambiente tanto sfruttato da imporre regole serie e severe. Corallari narra l’epopea degli uomini che hanno inseguito il loro sogno di libertà e ricchezza senza regole né schemi, protagonisti di una storia romantica e irripetibile al pari di Ulisse e Don Chisciotte, Achab e Maqrolli il gabbiere.