Uscita per la prima volta nel 1855 e poi inserita l’anno successivo nel volume dei Piazza Tales (Racconti della veranda), la storia di Benito Cereno e della sua nave sventurata tocca uno dei temi centrali della ricerca melvilliana: la lotta fra il bene e il male, qui intrecciato al dibattito sulla schiavitù. E il mare, sfondo del racconto, “in questo breve e perfetto Benito Cereno… – come ha scritto Cesare Pavese – è la sola forma sensibile che agli occhi di Melville possa incarnare il cupo e ironico nocciolo demoniaco dell’universo”.