Silvio Canini, fotografo, lavora incessantemente da vent’anni per raccontare la magia della riviera romagnola. Quattro anni fa, si accorge all’improvviso della strana presenza di ombre attaccate ai bagnanti che sembravano tutt’altro che appartenere ai bagnanti stessi. Da quel momento, giorno per giorno, tra coraggio e paura, documenta con il suo smartphone tutto quello che un occhio normale non riesce a vedere e cioè le strane presenze, gli inequivocabili segnali di contatti alieni, le loro posizioni strategiche, i punti di raccolta, ombre che svelano la presenza di un’altra dimensione, alieni celati in corpi di banali bagnanti che, all’occhio vigile del Canini, non riescono però a nascondere questo terribile segreto. L’epilogo di tale incontro viene raccontato in questo libro/documento dall’amico scrittore Carlo Negri, che come un detective dell’assurdo descrive la scomparsa di Silvio Canini, il ritrovamento dello scottante archivio fotografico, nonché del suo diario personale in cui il fotografo racconta la sua surreale caccia all’alieno.