John Nicol (1755-1825), un semplice marinaio scozzese vissuto tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, ci offre da un punto di vista generalmente senza voce, quello della ciurma, uno straordinario e appassionato racconto di vita sul mare e di mirabolanti avventure. Due circumnavigazioni del globo, le guerre napoleoniche, vissute sotto la bandiera britannica e la dura legge del mare. Nel 1789 Nicol si trovò imbarcato su un veliero che doveva trasportare 250 prigioniere dalla Gran Bretagna all’Australia, dove le attendeva la colonia penale. Nel corso del lungo viaggio, Nicol intrecciò una storia d’amore con una delle forzate, Sarah, la quale appena sbarcata riuscì a far perdere ogni traccia di sé insieme con il suo bambino. Per il resto della sua vita John continuò a cercarla, inutilmente, in ogni porto del mondo. Nonostante si dichiari un “illetterato”, il marinaio padroneggia uno stile narrativo che potrebbe far invidia a un romanziere; la sua curiosità, la sua capacità di descrivere i dettagli, le atmosfere e le usanze dei luoghi e dei popoli più lontani sono all’altezza della migliore antropologia dell’epoca. Le sue memorie vennero raccolte nel 1822 da un filantropo scozzese, John Howell, che aveva strappato Nicol, vecchio e immiserito, dalle strade di Edimburgo, dove raccoglieva pezzi di carbone.