pirati all’arrembaggio
Author: aa.vv.
Publisher: fabbri (ragazzi mondadori – rcs)
ISBN: LDM1595683505
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Description
Raro esemplare della prima edizione di Fratelli Fabbri Editore del 1976 in ottimo stato di conservazione, collana “Almanacco dell’Avventura”. In-8, brossura illustrata a colori (anche in quarta); con ex-libris in seconda; colophon e frontespizio illustrati in nero; 176 pp. con numerose illustrazioni in nero nel testo e alcune tavole a colori fuori testo.
A cura di Piero Pieroni e Riccardo Gatteschi.
Con la collaborazione di Leonardo Mattioli.
Libro diviso in sei parti:
- Parte prima – Dove Cristoforo Colombo scopre il “Nuovo Mondo” e apre la strada agli eserciti dei conquistadores che in pochi anni, sterminando gli indigeni e distruggendo antichi imperi, creano per la Spagna un immenso dominio; e anche dove, poiché le navi spagnole che trasportavano in patria le ricchezze di questo mondo nuovo, cadevano vittime di certi predoni del mare, si fa una distinzione necessaria fra corsari e pirati.
- Parte seconda – Dove si spiega come, scoppiando in Europa una lunga ostilità fra Inghilterra e Spagna, in apparenza per questioni religiose, in realtà per la conquista del dominio mondiale, la Regina Elisabetta ebbe sommamente cari personaggi come il negriero John Hawkins e suo cugino Francis Drake, che esercitarono la pirateria nei mari americani, indebolendo la potenza spagnola e creando il potere navale inglese.
- Parte terza – Dove si racconta come in certe isole del Mar dei Caraibi, e in particolare a Hispaniola, Giamaica e Tortuga, avventurieri inglesi, francesi e olandesi organizzarono la lotta contro la Spagna e le scorrerie su quel mare che veniva chiamato il “Mare d’oro”, unendosi in una singolare associazione di predoni che ebbe il nome di “Fratelli della Costa”; si descrive la “Flota de Oro” e si narrano le gesta di alcuni di quei primi filibustieri.
- Parte quarta – Dove si entra nel vivo del racconto e si descrivono Nau l’Olonese, Henry Morgan, Monbars lo Sterminatore, narrando le loro imprese più fortunate e grandiose; ci si allontana un poco dai mari americani per parlare dei “Corsari del Re Sole”, Jean Bart, Claude Forbin e Duguay-Trouin; si torna in America per accennare al peso che ebbero, nell’intera vicenda, le varie Compagnie delle Indie e si conclude spendendo qualche parola in difesa degli Spagnoli.
- Parte quinta – Dove si illustrano le armi dei pirati e quella loro famosa bandiera nera che si chiamò Jolly Roger, narrandosi altresì le imprese di pirati che, lasciato il Mar delle Antille per l’Oceano Indiano e le isole americane per le coste del Madagascar, morirono combattendo come Barbanera, finirono in miseria come il Capitano John Avery o furono impiccati come il celebre Capitano Kidd, non essendo costoro che esempi di una gente molto più numerosa, le cui avventure sui mari vengono qui raccontate con sufficienti dettagli.
- Parte sesta – Dove ci si trasferisce nella Baia di Barataria alle foci del Mississippi per rievocare in breve la vicenda della inutile guerra del 1812 fra Stati Uniti e Inghilterra, premessa indispensabile alla comprensione di quel singolare personaggio che fu Jean Lafitte, pirata e negriero di New Orleans; si raccontano le di lui avventure straordinarie e si giunge alla conclusione che la pirateria non fu che un aspetto, sanguinario e pittoresco, della lotta delle grandi potenze per il dominio dei mari.