Dal buio del mare ai deserti infuocati, dalle frontiere invalicabili ai sogni infranti, ogni pagina di questo libro racconta l’umanità profonda di chi parte per una vita migliore: corpi senza nome, senza storia, ma con un dolore che ci appartiene.
Cosa faremmo noi se fossimo nati in un luogo dove i missili piovono giorno e notte? Dove la libertà è un miraggio, dove l’amore è un ricordo? Dove una madre deve scegliere se vedere il figlio morire o lasciarlo partire affrontando l’incertezza del mare?
“Non è il mare a uccidere e non è neanche colpa del deserto: perché la vera tragedia non è solo in ciò che accade ma anche in ciò che lasciamo accadere; la responsabilità è da imputare alle politiche che chiudono le porte, ai muri che dividono, alle armi che vendiamo, alle indifferenze che accumuliamo.”
Questo libro è una testimonianza, un grido, un impegno. Si schiera dalla parte degli ultimi, di chi non ha più voce per raccontarsi. Le storie di donne e uomini, madri e padri, figlie e figli che troverete in queste pagine hanno il diritto di essere narrate e noi abbiamo il dovere di raccontarle. Annunciarle. Gridarle. Perché ci sono momenti nella vita in cui “si deve fare ciò che si deve fare”, non per generosità, ma per giustizia. E questo è uno di quei momenti.
Edizione: 2025