In una stanza senza tempo, tre fanciulle prive di nome e vestite di bianco vegliano per una notte intera il corpo di un’amica morta. Pensando che il silenzio e le prime luci dell’alba le possano far svanire, le tre vegliatrici si raccontano il loro passato e i loro sogni per credersi reali, parlando della vita e del confine tra mondo onirico e reale. Si immaginano in luoghi e tempi in cui forse non sono mai state, fino a che, durante questa conversazione notturna, una delle vegliatrici racconta la storia di un vecchio marinaio che le è apparso in sogno. Reduce da un naufragio, in preda alla desolazione e alla nostalgia per la patria lontana, l’uomo si inventa una terra fittizia con paesaggi, edifici e abitanti tutti suoi. Ben presto, però, realtà e immaginazione si confondono: il marinaio ha amici e nemici, viaggia per il suo nuovo paese e si immerge in un passato forse esistito, o forse no.
Composto in una sola notte tra l’11 e il 12 Ottobre del 1913, e pubblicato nel 1915 sul primo numero della rivista Orpheu, Il marinaio è un dramma simbolista che sviluppa alcuni dei tem più cari all’autore: la saudade portoghese, la propensione per l’occultismo e la filosofia orientale, la cotrapposizione tra verità e finzione che anima tutta la sua poetica.
Con un saggio introduttivo di Linda Rossi e Rosa Anna Rita Costanzo.
Edizione: 2024