esploratori e esplorazioni
€19,00
Author: folco quilici – maria quilici
Publisher: società editrice internazionale (sei)
ISBN: LDM1656767416
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Description
Raro esemplare della prima edizione della Società Editrice Internazionale (SEI) del 1970 in ottimo stato di conservazione, collana “Apollo 11” Serie Storica. In-8, legatura editoriale telata rossa con stampa in nero al piatto anteriore e al dorso; sovraccoperta in carta (ingiallita e usurata ai tagli e al dorso) illustrata a colori con alette (aletta posteriore tagliata all’angolo inferiore); 200 pp., con dedica a penna e numerose tavole fotografiche in nero e a colori fuori testo.
Dall’introduzione: [..] Il mito di Ulisse, collegato con la guerra di Troia, è situato alla fine del XII secolo a. C., ma ben prima di allora, navigatori cretesi e viaggiatori egiziani, persiani, fenici, mesopotamici, avevano battuto le vie terrestri e marittime del vicino e più lontano Oriente.
Le Colonne d’Ercole erano una specie di porta vietata nel senso est-ovest, al di là delle quali non si poteva andare; e le correnti che partivano dal capo Boiador e rendevano estremamente difficoltoso il passaggio dal Mediterraneo all’Atlantico, avvaloravano il mito del passaggio vietato.
Scrittori greci e romani hanno descritto imprese mirabolanti di alcuni audaci, ma in genere le popolazioni che più di altre hanno dimostrato desiderio di espansione e spirito di iniziativa nell’allontanarsi dalle loro sedi naturali, hanno compiuto le loro imprese per motivi religiosi o, più frequentemente, per motivi commerciali, talvolta per via mare, il più spesso con lunghi e tortuosi viaggi terrestri.
Tra i popoli che hanno più degli altri manifestato praticamente e con continuità la loro tendenza a viaggiare, sono stati i Fenici a sud e i Vichinghi o Normanni a nord. Qualunque siano state le loro imprese, delle quali di occuperemo diffusamente fra breve, siamo lontani dal principio che informa l’ultimo viaggio di Ulisse narrato da Dante; viaggio che esulava, come abbiamo detto, da ogni scopo pratico e considerava il solo principio del sapere per il sapere, del conoscere per il conoscere: lo stesso spirito che ha spinto gli uomini a varcare non già le Colonne d’Ercole, ma i confini dell’atmosfera terrestre e spingersi nel cosmo.