Grazia Zucconelli, napoletana d’origine e milanese d’adozione, dedica a Lipari e alle altre isole dell’arcipelago un appassionato diario di viaggio in cui annota suggestioni paesaggistiche e riflessioni esistenziali. Un viaggio speciale, rigenerante, catartico. In primis, per lo scenario naturale: la Baia di Pollara a Salina, così cara a Massimo Troisi; un’isola fuori dal mondo come Alicudi, con le sue mulattiere a gradoni e i muretti a secco; le rocce gialle e fumanti di vapore e i soffioni d’acqua calda di Vulcano; il sito archeologico di Capo Graziano a Filicudi e altre immagini da cartolina. Ma il diario della Zucconelli va oltre e registra una profonda sintonia della sua sensibilità col paesaggio circostante, un forte sentimento panico: “Mi sento avvolta dal vento e dal mare, e da un cielo infinito che fa tutt’uno col mare”, osserva la scrittrice. E la presenza costante del mare, il suo eterno fluire, sembra cadenzare lo scorrere continuo di pensieri ed emozioni. Riaffiorano antiche letture filosofiche, dal sentimento del sublime di Kant al flusso coscienziale di Bergson…
Edizione: 2012