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a gabbie basse

40,00

Subtitle: note di un marinaio

Author: ugo cuesta

Publisher: istituto editoriale avio navale

ISBN: LDM1724424850

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Description

Raro esemplare intonso dell’edizione dell’Istituto Editoriale Avio Navale della prima metà del Novecento in ottimo stato di conservazione, serie “Collana salmastra” volume I. In-16, brossura illustrata in blu con impressioni blu e verdi; 202 pp., con legatura debole all’occhietto e all’antiporta e 13 disegni di Carelli in nero nel testo.

Dalla prefazione di Lorenzo Viani: Mozzo è parola da navigazione di gran cabotaggio, il ragazzo è il mozzo delle barche a vela. […]

Ugo Cuesta è stato il ragazzo della Vera, una goletta del compartimento di Viareggio. […]

Quante dormite sulle vele abbisciate nelle prue afate di pece e lezzo, piene di cimici che tengono desti nel sonno: quanto musciame e cipolla, quanta tonnina, baccalà e aringhe si son digrumate nei porti di Genova, di Marsiglia. E che sbornie a refe nero, quando il pietrato dei porti sembra il mare agitato e le città paiono terremotate. […]

Oggi si naviga col fracche, a scrocco, coi camerieri, tra le signore che sitano di pascioli, con la ciambella pneumatica sotto il Dio ci liberi; si va a tavola apparecchiata coi centrini; c’è pronto il reciticcio di vetro di Murano e invece della caetta – mezza botte con le doghe scamozzate – c’è lo sciacquone col sedile a molla. La radio, la biblioteca, il giornale, l’eco della città lontana che insegue la nave.

Ecco, tutto questo ingrediente di basso sallaggio, di servidorame camuffato, di sudiciume pulito, di orine al Migone diventa inchiostro in cui si inzuppa la penna che sa le tempeste, false anche quelle, di molta letteratura marinara odierna.

Qui nella prosa del ragazzo della Vera c’è un senso marinaresco putrescente e fecondo: dalla penna che sa le tempeste del Golfo Leone e di Biscaglia sprizzano dei periodi intrecciati come il muscello, rinsaldati dalla sua emozione densa – e intensa – come la pece.

Chi ha il fiato corto tenga pronto il reciticcio di Murano, perché qui, se è il caso, si vomita fuori banda e si ritorna subito al crepa.