Nell’estate del 1943 un uomo solo collocò dell’esplosivo sulla chiglia di tre navi alleate e le affondò: il suo nome era Luigi Ferraro, uno dei pionieri dell’attività subacquea italiana. Luigi Ferraro (1914-2006), ufficiale della Marina Militare, è stato uno dei primi italiani a specializzarsi nelle tecniche di immersione subacquea. La sua passione per il mare nasce presto: fin dall’adolescenza da balilla trascorsa fra Tripoli e l’Italia inizia a immergersi e a segnalarsi per audacia e perizia tecnica. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si distingue in alcune imprese proprio come sommozzatore ed entra nel Gruppo Gamma, il nucleo speciale dei nuotatori d’assalto della Xª Flottiglia Mas. Il suo mito viene consacrato nell’estate del 1943, quando passa alla storia come affondatore solitario di ben tre navi nel corso delle operazioni notturne di sabotaggio contro le forze navali alleate nel Mediterraneo Orientale, tra Alessandretta e Messina. Con la sua esperienza e con le sue intuizioni nel dopoguerra ha contribuito notevolmente all’evoluzione dell’attività subacquea, inventando un nuovo tipo di maschera e di pinne, impegnandosi nel recupero di navi affondate e collaborando con aziende come Cressi Sub e Mares e personaggi come Jacques Cousteau ed Enzo Maiorca. Luigi Ferraro non è stato solo un eroe di guerra, ma anche e soprattutto un vero eroe del mare.