Vent’anni di Mediterraneo
Vent’anni di Mediterraneo
Pensando a quale classico della letteratura marinaresca proporvi per questo mese, ci è tornato tra le mani Vent’anni di Mediterraneo. Questo libro è un piccolo gioiellino, una raccolta ricchissima di episodi, volti, panorami del Mediterraneo visti con gli occhi dell’autore Göran Schildt e di sua moglie.
La trama
Nel 1948 i coniugi Schildt si misero in viaggio dalla loro Finlandia, terra natia, per godersi una rilassante vacanza sotto al sole del Mediterraneo. Attraversata la Francia a bordo della loro Daphne su fiumi e canali, giunsero infine alla meta, di cui si innamorarono. Quella che doveva essere una vacanza divenne uno stile di vita: dal 1948 al 1969, per vent’anni, gli Schildt trascorsero le loro estati in barca a vela sul Mediterraneo, esplorando la Grecia e la Spagna, l’Italia e l’Asia Minore e, naturalmente, le coste africane.
Un inno al Mare dei Mari e il tema ambientale
Risulta evidente, leggendo il testo, l’amore che l’autore prova per il Mare dei Mari, il Mediterraneo. Il racconto di Göran Schildt non si limita al genere dei diari di viaggio, ma attraversa i vent’anni durante i quali è ambientato descrivendo persone, popoli, territori e facendo un’analisi pionieristica del problema del degrado ambientale, delle condizioni di vita e della difficoltà di trovare uno spazio in cui l’individuo possa avere un minimo di semplicità, di genuinità e di libertà.
L’Italia secondo Schildt
Parlando del popolo italiano afferma: “Gli italiani hanno fama di essere fannulloni; ciò dipende probabilmente dal fatto che in questo paese sovrappopolato si vedono tanti abitanti stare con le mani in mano semplicemente perché non trovano da lavorare. Se appena si dà loro la possibilità di procurarsi da vivere la maggior parte dei casi diventano la sveltezza personificata e quindi degli operai incredibilmente svelti oltre che intelligenti”. Un ritratto della nostra Italia nel 1954 che ci sembra incredibilmente attuale.
Göran Schildt
Schildt (il secondo da sinistra nella foto qui accanto), laureato in storia dell’arte, era un grande estimatore di artisti e poeti suoi contemporanei (e predecessori). Il successo dei suoi primi lavori, esploso grazie al fatto che fossero scritti in svedese, gli ha permesso di fare della scrittura la sua unica fonte di sostentamento. Negli ultimi anni trascorsi nel Mediterraneo comprò con la moglie una casa sulle coste greche, per vivere ancor più da vicino la cultura dei paesi che si affacciano su quello che era diventato il suo mare.
Conoscevate questo libro e il suo autore? Se siete curiosi di leggerlo lo potete trovare qui o venendo a trovarci in libreria!
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