Sir Francis Chichester e il suo giro del mondo
Sir Francis Chichester
Cari lettori, abbiamo già parlato spesso di uomini straordinari e mirabolanti imprese, eppure questa volta ci pare essere in assoluto la più eclatante. In questo articolo, infatti, vogliamo raccontarvi la storia di Francis Chichester, successivamente nominato Sir da Sua Maestà la Regina Elisabetta II. Curiosi di sapere perché? Venite con noi.
PLYMOUTH, 28 maggio 1967
Era il 28 maggio del 1967 e un Francis Chichester 65enne faceva ritorno nel porto di Plymouth (Gran Bretagna) dopo 226 giorni di navigazione in solitaria, durante i quali aveva doppiato a bordo di una barca a vela i tre grandi capi: Capo Horn, il Capo di Buona Speranza e Capo Leeuwin. Accolto in patria da una folla festante, verrà pochi giorni dopo insignito del titolo di Cavaliere dalla sua sovrana, la recentemente scomparsa Regina Elisabetta II. Il suo merito? L’aver compiuto questa impresa per primo, a un’età non certo comune per un’avventura di questo calibro ed essendo avvezzo alla navigazione per mare da soli 10 anni. E qui, cari lettori, è bene che facciate con noi un salto indietro nel tempo.
BARNSTAPLE, 17 settembre 1901
Francis Chichester nasce a Barnstaple, nella contea del Devon in Inghilterra, nel 1901. La sua è una famiglia di origini umili e a soli 6 anni si vede costretto ad abbandonare la casa natia per stabilirsi in un collegio dal quale uscirà solo una volta giunto all’università. A 18 anni, emigrato in Nuova Zelanda, ottiene il brevetto da pilota e mette in piedi una florida azienda nel settore delle costruzioni. Purtroppo l’azienda subisce gravi perdite a causa della Prima Guerra Mondiale prima e della Grande Depressione poi e il nostro Chichester si vede costretto a rientrare nel Regno Unito. Dopo varie vicissitudini riesce a tornare in Nuova Zelanda dove, forte della sua passione per il volo, decide di lanciarsi in un’avventura ardita: il giro del mondo. L’impresa fallisce e con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale Francis deve, ancora una volta, abbandonare i suoi sogni per rientrare in patria. Ma non tutti i mali, come si suol dire, vengono per nuocere…
LA REGATA OSTAR, 1960
Nei numerosi anni a venire, Francis Chichester costruisce un piccolo impero grazie alla fortunata intuizione di aprire un’azienda produttrice di mappe, ma intorno ai 60 anni gli viene erroneamente diagnosticato un carcinoma polmonare. A seguito di questo accadimento, sempre famelico di novità e avventura, si appassiona a un nuovo mondo: quello della nautica. Nel 1960 vince la Ostar, la prima regata transatlantica in solitaria alla quale partecipa a bordo della sua Gipsy Moth III.
PLYMOUTH, 27 agosto 1966
Ed è qui, forse proprio in questo momento, che Chichester partorisce la sua più folle idea: compiere il giro del mondo in barca a vela, in solitaria, circumnavigando i tre grandi capi. Il 27 agosto del 1966 Francis parte dal porto di Plymouth a bordo della sua più iconica imbarcazione, la Gipsy Moth IV. Prima di lui, per dirla tutta, ci aveva provato anche Joshua Slocum e ve lo avevamo raccontato in un altro articolo, che potete leggere cliccando qui. Slocum non doppiò Capo Horn e ci mise in tutto tre anni. L’impresa di Chichester fu ben più impressionante e, come raccontavamo all’inizio, giustamente celebrata.
A BORDO DELLA GYPSY MOTH IV
La straordinarietà di questa impresa, cari lettori, parrà evidente anche a voi. Francis Chichester aveva 65 anni al momento della partenza e certamente non possedeva, a bordo della sua imbarcazione, i tanti strumenti tecnologici che avrebbe a disposizione oggi se fosse ancora tra noi. Per intraprendere questa folle avventura, d’altronde, Sir Francis necessitava quanto meno di un cronometro e un sestante per poter fare il punto nave. Così, per avere sempre tutto sotto controllo in qualunque punto della barca si trovasse, Francis Chichester indossava niente meno che un Rolex: l’Oyster Perpetual. Il motivo di questa scelta è presto detto: circa una cinquantina d’anni prima proprio un orologio da polso della Rolex ottenne il prestigioso certificato di Cronometro di Classe A, fino a quel momento attribuito solo a strumentazioni ingombranti e specifiche per imbarcazioni.
UNO, NESSUNO, CENTOMILA
In che modo Sir Francis Chichester riuscì a compiere le numerose imprese (apparentemente impossibili) della sua vita resta un mistero per molti ed è anche probabilmente la domanda che ci tiene così legati a questa figura. Le risposte, forse, si possono trovare nei suoi libri. Eh sì, cari lettori, eccoci qui a svelarvi l’ultima delle identità di quest’uomo straordinario. Aviatore, navigatore, imprenditore, Sir Francis Chichester fu anche scrittore.
SIR FRANCIS ALLA LIBRERIA DEL MARE
Gipsy Moth. Il giro del mondo a vela è un diario scritto in buona parte proprio durante la circumnavigazione del globo e per il resto subito dopo: un resoconto dettagliato di come sia riuscito a compiere queste gesta. Non contento di aver raccontato nello specifico il suo giro del mondo, Chichester ha scritto altri due libri che vogliamo segnalarvi. Il mare solitario, e il cielo è la sua autobiografia, mentre in La sfida romantica Sir Francis racconta di un’altra titanica impresa con cui volle confrontarsi: nel 1971, a bordo della Gipsy Moth V, con una corsa estenuante durata una ventina di giorni, percorse 4000 miglia oceaniche con punte talvolta superiori alle 200 miglia giornaliere. Sembra incredibile, eppure è realtà.
Esattamente sei anni dopo il suo rientro in patria dopo il giro del mondo, il 26 agosto 1972, Sir Francis Chichester si spense a Plymouth, città che l’aveva visto tornare trionfante, dopo una vita straordinaria di cui, per nostra grande fortuna, conserviamo numerose testimonianze. Per vedere l’elenco completo dei libri scritti da Chichester (e di altri che lo menzionano), basta cliccare qui.
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