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Hans Staden, prigioniero tra i cannibali?

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Hans Staden

Cari lettori, oggi ci avventureremo con voi in un mondo spaventoso, popolato da cannibali. Oppure no? Seguiamo Hans Staden in Brasile e scopriamo insieme a lui come vive la tribù dei Tupi.

IL MARINAIO STADEN

Hans Staden era un marinaio e mercenario tedesco del XVI Secolo, noto per essere stato catturato da una tribù di cannibali in Brasile nel 1554 durante il suo secondo viaggio per le Americhe. Come molti altri navigatori dell’epoca, anche Staden era attratto dal miraggio del Nuovo Mondo, ma non ebbe la stessa fortuna di altri.

LA PRIGIONIA

Ciò che accadde durante la sua prigionia è giunto a noi come racconto, poiché Hans venne risparmiato e scrisse un memoriale nel 1557. Inutile dire che il suo libro La mia prigionia fra i cannibali destò grandissima curiosità in Europa, soprattutto perché il suo resoconto era molto dettagliato e avvincente. Nel libro Staden descrive le usanze, le credenze e lo stile di vita della tribù Tupinambà, offrendo ai lettori un’affascinante finestra sul mondo delle popolazioni indigene del Brasile nel XVI Secolo.

IL CANNIBALISMO

In Warhaftige Historia und beschreibung eyner Landtschafft der Wilden Nacketen, Grimmigen Menschfresser-Leuthen in der Newenwelt America gelegen (il titolo originale del libro!) Hans Staden ci fornisce descrizioni molto puntuali della vita e dei costumi dei Tupi, corredate da xilografie da lui supervisionate. Com’era prevedibile, l’aspetto del libro che suscitò maggior (morbosa) curiosità fu il cannibalismo. Staden sosteneva che i Tupi fossero cannibali e disse di aver assistito lui stesso all’uccisione, preparazione e consumazione dei prigionieri di guerra. Sulla veridicità di questa sua testimonianza si sono interrogati diversi studiosi e, anche se restano dei dubbi, la maggioranza concorda sul definire La mia prigionia fra i cannibali una fonte credibile.

NESSUNO SPAZIO AI PREGIUDIZI

Ciò che colpisce maggiormente nel testo di Hans Staden è certamente l’occhio privo di pregiudizi con cui indaga la cultura delle popolazioni indigene. L’obiettivo di Staden non è solo quello di esplorare nuovi mondi, ma anche di comprenderne le culture.  La sua storia ci ricorda l’importanza della tolleranza, della comprensione e della curiosità. In qualche modo, Hans Staden ha anticipato le regole della moderna antropologia.

STADEN IN LIBRERIA

Se la sua storia vi affascina e volete scoprirne di più, vi invitiamo a curiosare tra i nostri scaffali. La mia prigionia fra i cannibali di Hans Staden è infatti disponibile alla Libreria del Mare e potete dargli un’occhiata qui.

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