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Eric Tabarly, in mare dall’inizio alla fine

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Eric Tabarly

Cari lettori, riuscite a immaginare una fine contemporaneamente migliore e peggiore, per un marinaio, di quella in mare? Forse stiamo correndo troppo: facciamo un passo indietro. In questo articolo parleremo di Eric Tabarly, della sua vita e delle sue imprese, ma anche dei suoi scritti. In particolare di Guida alle manovre, illustrata da Titouan Lamazou. Pronti? Salpiamo l’ancora!

L’INIZIO

Eric Tabarly nacque a Nantes, in Francia, il 24 luglio del 1931, in una famiglia già dedita alla vela. All’età di 3 anni scoprì la sua passione per il mare salendo a bordo dell’Annie, la barca di famiglia. E se gli altri bambini, sul finire degli Anni Trenta, ricevevano per il loro compleanno modellini di treni o versioni rudimentali del meccano, Eric riceveva barche. Non barche giocattolo,  intendiamoci! Ad appena sette anni salì per la prima volta sul Pen Duick, un’imbarcazione progettata da William Fife che il padre aveva appena acquistato, e da allora fece del mare la sua ragione di vita, ribattezzando ogni barca allo stesso modo.

GLI ANNI PER MARE

Tabarly ha giocato un importante ruolo nella promozione della vela in Francia: grazie a lui e alle sue imprese così tanti francesi si appassionarono a questa pratica che Eric ricevette la Legione d’Onore dal Generale De Gaulle. Fra le sue vittorie di maggior prestigio possiamo citare senz’altro quelle della Transat nel 1964 e nel 1976 e della Transat Jacques Vabre nel 1997.

LA GUIDA ALLE MANOVRE

Nel 1977, a bordo del Pen Duick VI, Eric Tabarly chiese a  Titouan Lamazou di contribuire con le sue illustrazioni al manuale di manovra a cui stava lavorando da qualche tempo. Così, mentre navigavano tra le Isole Marchesi, le Tuamotu, le Gambier, le Australi e la Polinesia, i due partorirono la Guida alle manovre di cui vi accennavamo all’inizio dell’articolo. Si tratta di una sintesi dell’immensa esperienza acquisita da Eric Tabarly in un’intera esistenza dedicata alla navigazione a vela, tradotta in italiano anni fa da Mursia e poi sparita dal commercio. Oggi rivede la luce in una nuova veste editoriale grazie alle Edizioni Il Frangente di Verona. Una vera chicca per tutti i lupi di mare!

LA FINE

Estate, esterno notte leggeremmo se questa fosse una pièce teatrale e non ciò che accadde, ahinoi, realmente a uno dei velisti più noti del XX Secolo. Al largo del Mare d’Irlanda il 12 giugno 1998, intorno alle undici di sera, Tabarly cadde in acqua mentre si dirigeva con il suo Pen Duick ai celeberrimi cantieri scozzesi William Fife per un raduno di barche progettate dalla famiglia Fife. Il suo corpo venne rinvenuto solo un mese dopo, il 17 luglio, a 80 chilometri dal punto di caduta. Morire in mare: riuscite a pensare, cari lettori, a una fine contemporaneamente migliore e peggiore per un marinaio?

La prematura scomparsa di Tabarly ha lasciato un grande vuoto nel mondo della vela e ancora oggi il suo nome riecheggia negli yacht club, di banchina in banchina, da un porto all’altro… La sua eredità rimane scritta nella pagine della storia dello yachting e in alcuni suoi libri che ancora oggi si possono trovare alla Libreria del Mare.

Se volete scoprire di più sul libro Guida alle manovre, basta cliccare qui.

Per saperne di più, invece, sulla sua vita e sulle sue imprese, vi consigliamo Memorie del largo, che trovate qui.

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