Nell’estate del 1942 la vittoria degli alleati era tutt’altro che scontata. Così Roosevelt e Churchill organizzarono dei convogli artici, scortati dalle unità alleate, per rifornire la Russia, allo stremo.
I convogli erano composti da marinai che avevano lavorato su navi mercantili, uomini inadatti al servizio militare, peraltro a bordo di vecchie imbarcazioni minacciate da iceberg, bombardieri e sottomarini. Il 17° convoglio (PQ-17) aveva appena iniziato ad attraversare l’Atlantico del Nord, quando Hitler minacciò di schierare la temibile corazzata Tirpitz per annientarlo. Temendo la perdita di insostituibili navi da guerra, l’ammiragliato britannico ordinò alla flotta militare di disperdersi e lasciare il convoglio senza difesa.
Churchill lo definì “l’episodio più triste di tutta la guerra”, ma quando i tedeschi iniziarono a dare la caccia alle navi del convoglio via mare e via cielo, quattro di esse riuscirono a salvarsi, mimetizzandosi nel ghiaccio grazie a vernice bianca e lenzuoli. Nascondendosi alla vista del nemico, proseguirono verso il porto sovietico di Arcangelo, riuscendo così a far pervenire gli indispensabili approvvigionamenti alla Russia.