Da La Rochelle, in Francia, a Salvador de Bahia, in Brasile: 4200 miglia di oceano in solitario, a bordo di una barca a vela di soli sei metri e mezzo. Andrea Pendibene è stato il più giovane italiano ad aver partecipato, nel 2007, alla Transat 6.50, la regata per solitari che attraversa l’Atlantico dall’Europa al Sud America, meglio nota come Mini Transat, proprio perché riservata alle piccole imbarcazioni della classe Mini. Un banco di prova obbligato per i giovani che ambiscono a entrare nell’élite dei grandi solitari oceanici. “Mini Transat” è l’avvincente diario di bordo della regata, fra i pericoli e le difficoltà della navigazione in solitario, i venti contrari, l’incognita del pot au noir, il “pozzo nero” compreso tra sette e cinque gradi Nord di latitudine, dove piatte estenuanti si alternano a temporali e groppi improvvisi. Ma il diario di Andrea Pendibene è anche il racconto delle tante difficoltà superate per riuscire a partire: una sorta di guida per i tanti giovani che coltivano lo stesso sogno ma che, come lui, devono riuscire a trovare i mezzi per poterlo realizzare.