In questo libro sono raccolte le riflessioni di Alain Gerbault durante la sua navigazione in solitario compiuta tra il 1924 e il 1929 con la barca a vela Firecrest. Non si tratta di un diario di bordo, ma dell’omaggio dell’autore alle isole del Pacifico e ai loro abitanti, per i quali prova grande rispetto e ammirazione e dei quali condivide l’originario stile di vita, lontano dalla civiltà e dai suoi ideali fasulli. È allo stesso tempo una supplica in favore dei polinesiani, minacciati dalle sopraffazioni dei bianchi e da una progressiva scomparsa, di cui per Gerbault è responsabile l’imposizione del modo di vivere europeo, che ha soppiantato i costumi indigeni. Il suo augurio accorato è che il suo libro, che indica la felicità nell’avvicinarsi alla natura e vivere a torso nudo sotto il sole, possa diffondersi in Europa e in Oceania, in tempo per salvare la meravigliosa razza polinesiana.