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Tag: Herman Melville

Herman Melville è stato uno scrittore americano dell’Ottocento, noto ai più per il suo capolavoro “Moby Dick“.

Ispirato a una storia vera, “Moby Dick” racconta della caccia a una balena bianca a opera del Capitano Achab e del suo equipaggio di balenieri. La lotta contro il leviatano albino, però, diventa il mezzo per affrontare alcuni dei temi fondamentali dell’esistenza.

La paura e la speranza, il riscatto e il fallimento, la vita e la morte sono solo alcuni esempi delle dicotomie prese in esame mentre l’avventura si dipana.

Lo stile di Herman Melville non è certamente fra i più scorrevoli, ma ogni uomo di mare che si rispetti ha letto, almeno una volta nella vita, questo straordinario romanzo d’avventura!

Per l’elenco dei libri di Melville disponibili clicca qui!

Stefano Benni e il suo bar sotto il mare

Stefano Benni

Cari lettori, eccoci tornati con la nostra rubrica dedicata ai classici della letteratura marinaresca. Oggi vi portiamo con noi in un posto molto speciale, Il bar sotto il mare di Stefano Benni. Ci siete già stati? Esploriamolo insieme!

MA PRIMA

Nel caso in cui abbiate vissuto (è il caso di dirlo) sott’acqua fino a oggi e non conosciate Stefano Benni, due parole sul nostro autore. Nato in piena estate nel 1947 a Bologna, Benni è uno scrittore a tutto tondo: scrive poesie, sceneggiature, articoli di giornale e, ovviamente, racconti. 

AL BAR SPORT CON BENNI

La sua prima raccolta di racconti si intitola Bar Sport, è uscita nel 1977 e ha reso celebre sia la sua tagliente satira contro la contemporaneità sia il suo stile comico e parodistico, ricco di giochi di parole e neologismi. Indimenticabile la Luisona, la pasta che, in ogni bar-sport che si rispetti, giace da anni sotto la cloche, ormai parte integrante dell’arredamento. La passione di Stefano Benni per i bar appare, dunque, chiara fin dall’inizio della sua carriera di scrittore e questo per un motivo ben preciso. Quale luogo migliore per far incontrare personaggi strambi, pieni di storie da raccontare?

IL BAR SOTTO IL MARE

Così, 10 anni dopo il Bar Sport, nel 1987 Stefano Benni ci porta con sé in un altro bar: Il bar sotto il mare. L’Ospite, il protagonista di questo racconto, segue un uomo che si addentra nel mare, per scoprire un bar nascosto sotto la superficie in cui 23 personaggi gli riferiranno le loro folli storie. Toccherà anche a lui, avventore e uditore per caso, raccontare infine la sua storia, trasformandosi nel narratore.

PERSONAGGI E RACCONTI

Ogni personaggio racconta una storia diversa, ognuna più fantasiosa e incredibile della precedente: dal verme mangiaparole al marziano innamorato, passando per il marinaio. È proprio lui a raccontare una versione parodistica della storia di Moby Dick: a bordo della nave Fidèle, di ritorno dalla Polinesia, il marinaio si imbatte in un’enorme balena, Matu-Maloa, che si innamora del Capitano Charlemont. Al rientro in porto, dopo averne inizialmente rifiutato le avance, il capitano pare cederle, sparendo trasportato sul suo dorso.

Stefano Benni, che è anche la voce dell’audiolibro di Novecento, romanzo di Alessandro Baricco di cui vi abbiamo parlato in questo articolo, ha davvero creato un piccolo capolavoro con i suoi racconti da bar sotto e sopra il mare!

Se volete leggere Il bar sotto il mare, lo trovate qui!

Luis Sepúlveda e la balena bianca

Luis Sepúlveda

Cari lettori, torniamo a parlare di classici della letteratura marinaresca e lo facciamo con un autore che non ha bisogno di grandi presentazioni. Cileno, ribelle, geniale, padre a buon diritto di una gabbianella e di un gatto: oggi parliamo di Luis Sepúlveda.

LE ORIGINI CILENE

Che sarebbe diventato uno scrittore, pare fosse chiaro fin dall’infanzia, quando si dilettava nella scrittura di poesie e brevi racconti. L’amore per i grandi classici della letteratura d’avventura gli arrivò in dotazione con i geni paterni, in particolare grazie al nonno e a uno zio, entrambi anarchici, con cui visse nei primi anni della sua vita. Classe 1949, nacque e crebbe in Cile in un periodo denso di rivolte, immergendosi fin da bambino in una fitta attività politica che segnerà tutto il suo percorso di vita.

IN GIRO PER IL MONDO

A seguito di due arresti e dopo un totale di oltre due anni passati dietro le sbarre, Luis Sepúlveda fu esiliato dal suo Cile e si trovò a girare il mondo un po’ per forza e un po’ per amore. Il suo girovagare, spinto da una sete di conoscenza che traspare in tutti i suoi lavori, gli diede la possibilità di incontrare e approfondire numerose culture: Sepúlveda divenne un vero poliglotta, competenza che influenzerà anche i rapporti con i traduttori dei suoi romanzi.

GABBIANELLE, GATTI, LUMACHE…

Era il 1989 quando il suo primo romanzo faceva la sua comparsa sulla scena spagnola per raggiungere, nel 1993, gli scaffali delle librerie nostrane. Il vecchio che leggeva romanzi d’amore conquistò subito pubblico e critica, innalzando Luis Sepúlveda sull’Olimpo della letteratura. Da allora i suoi romanzi si sono fatti largo nel cuore di grandi e piccini, specialmente per la loro (cioè la sua!) capacità di trattare temi importanti come l’amicizia, la fiducia e l’amore con parole semplici, senza la pretesa di essere capolavori narrativi, pur diventandolo di fatto. L’iconico Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare non è, però, il romanzo con protagonisti animali di cui vogliamo parlarvi oggi!

…E BALENE BIANCHE

L’ultima favola pubblicata prima che l’autore si ammalasse si intitola Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa e si colloca a pieno titolo tra i nostri classici della letteratura marinaresca. Sì, perché la balena bianca del titolo altri non è che quella balena bianca: Moby Dick, la più temuta creatura degli abissi, un mostro celebre per fare strage di tutti i marinai che la incrociano sulla loro rotta. La balena bianca racconta per la prima volta la sua missione, affidatale da un capodoglio più anziano: tenere al sicuro la gente del mare dai balenieri, che arrivano con le loro imbarcazioni a fare razzia di tutto ciò che trovano.

Voi, amici lettori, avete mai letto questo racconto? Se volete sfogliarlo, vi aspettiamo alla Libreria del Mare. Se, invece, preferite dare un’occhiata sul nostro sito, basta cliccare qui.

Moby Dick

Moby Dick

Cari lettori, anche questo mese torniamo da voi con un classico della letteratura marinaresca che sicuramente conoscete e che magari avete letto durante la vostra carriera scolastica. Si tratta di Moby Dick, capolavoro di Herman Melville pubblicato nel 1851. Flop incredibile all’epoca della sua pubblicazione, è solo dopo la morte dell’autore che viene riscoperto e osannato da pubblico e critica di tutto il mondo. In Italia approderà solo nel 1930, grazie a una prima traduzione a cura di Cesare Pavese.

LA GENESI DEL ROMANZO

Melville è senz’ombra di dubbio uno degli scrittori americani più famosi nel mondo; tuttavia, non tutti sanno che è stato prima mozzo e poi marinaio semplice durante la sua giovinezza, con imbarchi su diverse navi in vari oceani. Mentre alcune sue opere sono esplicitamente autobiografiche, Moby Dick è un romanzo d’avventura ispirato al naufragio della baleniera Essex, avvenuto nel 1820, e contiene evidenti riferimenti ai numerosi imbarchi dell’autore a bordo di baleniere nell’Oceano Pacifico.

LA TRAMA

A narrare la storia è il suo protagonista, Ishmael, un marinaio esperto che decide di imbarcarsi sulla Pequod per andare a caccia di balene. A governare questa “nave della vecchia scuola, piuttosto piccola” c’è il capitano Achab, un uomo massiccio e misterioso senza una gamba. Achab è alla disperata ricerca di Moby Dick, un gigantesco capodoglio bianco che in una precedente spedizione ha distrutto la sua nave, tranciandogli una gamba. La sete di vendetta di Achab lo renderà cieco di fronte alle insidie della spedizione e, nonostante i continui avvertimenti degli altri membri dell’equipaggio, porterà lui e tutta la sua ciurma alla morte. Unico a salvarsi sarà proprio il nostro Ishmael, salvato da un’altra nave nelle vicinanze dopo il naufragio della Pequod.

 LA MAESTOSITA’ DI MOBY DICK

Ogni lupo di mare deve prima o poi cimentarsi nella lettura di Moby Dick, romanzo meraviglioso e intenso, ma non fra i più scorrevoli e accessibili al grande pubblico. Lo stile di Melville simula quello del moto ondoso, con pagine e pagine di calma piatta alternate ad altre di ricche di azioni concitate e cruente. Lunghe descrizioni e introspezioni psicologiche non sempre facilmente digeribili dai lettori meno accaniti precedono spesso i momenti cruciali del romanzo, dinamici ed esplosivi. Un paragrafo dopo l’altro, affronteremo con i protagonisti i grandi temi della vita: la potenza sovrumana della natura e l’intraprendenza illuministica dell’uomo, il terrore dell’ignoto e la lotta per la sopravvivenza, la fede in Dio e l’eterna battaglia fra bene e male nell’animo umano.

MOBY DICK NELLA CULTURA POP

Questo romanzo di Melville è certamente uno dei più celebri dell’epoca che viene definita American Renaissance e la dimostrazione sta nel fatto che non si contano le riedizioni, le traduzioni, i film e le varie opere ispirate o collegate a esso. Addirittura la famosissima catena di coffee bar Starbucks prende il nome dal primo ufficiale della Pequod, nonché uno dei personaggi più significativi del romanzo. In un primo momento, l’azienda aveva addirittura considerato proprio il nome dell’imbarcazione, orientandosi poi su quello che è diventato un marchio conosciuto in tutto il mondo.

MOBY DICK ALLA LIBRERIA DEL MARE

Anche qui in libreria le opere ispirate a Moby Dick non si contano! Vi ricordiamo in particolare le creazioni di Elisabetta Stoinich di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo! Se vi va di leggere Moby Dick, invece, vi suggeriamo l’edizione di Einaudi, che trovate qui. Per chi, infine, vuole approfondire la storia vera che ha ispirato il capolavoro di Melville basta cliccare qui.

Buona lettura, cari lupi di mare, e buon vento a tutti!

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