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Tag: Diario di viaggio

Il diario di viaggio è un’opera narrativa che si sviluppa in rigoroso ordine cronologico. Il racconto degli accadimenti avviene in prima persona ed è incentrato sul tempo presente.

La narrazione è scandita dal susseguirsi delle date. Il tema portante di queste opere è, ovviamente, l’annotazione di particolari avvenimenti vissuti durante un itinerario.

In ambito marinaresco, il diario di viaggio diventa “diario di bordo”, ossia un registro su cui i naviganti annotano le varie fasi delle loro imprese. La Libreria del Mare vanta una raccolta straordinaria di diari di bordo di numerosi autori, che potete trovare qui!

Se, però, volete essere voi a scrivere le vostre imprese, non temete. Abbiamo quello che fa al caso vostro: cliccate qui per aprire la sezione “Agende, diari di bordo e quaderni”.

Longitudine: storia di un orologiaio

Longitudine

Cari lettori, quello che state per leggere è un articolo dedicato a un classico della letteratura marinaresca, ma non ci stupiremmo se, questa volta, foste totalmente ignari di chi sia il protagonista dell’opera. Oggi parliamo di John Harrison, di Dava Sobel e di Longitudine, un libro che vi farà venire voglia di riscoprire la storia della navigazione.

PARTIAMO DALLE BASI

Prima di parlarvi di Harrison, di Sobel e del libro in questione riteniamo opportuno fare un breve ripasso di due concetti fondamentali in geografia e, quindi, anche durante la navigazione: latitudine e longitudine. La latitudine è la distanza angolare di un punto dall’Equatore (che, infatti, ha latitudine 0°); la longitudine è, invece, la distanza angolare di un punto dal meridiano di Greenwich.

PROBLEMI DI CALCOLO

Nel 1714 il governo britannico, che faceva della sua marina un grande vanto, si rese conto che c’era qualche problema con i sistemi di calcolo durante le navigazioni. Se, infatti, la latitudine era semplice da calcolare grazie alla posizione del Sole e della stella polare, non si poteva dire lo stesso della longitudine. Il calcolo della longitudine era impreciso, spesso errato, con conseguenze disastrose. Un calcolo sbagliato poteva, infatti, portare a naufragi e perdite umane. Per questo motivo si rese necessario trovare un metodo per misurarla correttamente. Come? Attraverso quello che oggi definiremmo un bando di gara.

JOHN HARRISON

Ed è a questo punto della storia che entra in campo John Harrison, l’orologiaio autodidatta che ha cambiato per sempre le sorti della navigazione. John, figlio di un falegname, era un grande appassionato di meccanica e ingranaggi e ne diede prova già a 20 anni quando, senza alcuna esperienza, realizzò un orologio funzionante interamente in legno. Da allora cercò di affinare sempre di più le sue capacità, finché si imbatté nel concorso indetto dal governo britannico: si offrivano ventimila sterline a chi avesse trovato un modo per semplificare e perfezionare il calcolo della longitudine.

IL PRIMO CRONOMETRO MARINO

Gli ci vollero cinque anni di studio, ma alla fine John riuscì a realizzare un cronometro marino caricato a molla in grado di calcolare anche in mare aperto l’esatta longitudine della nave sulla quale era stato installato. Tuttavia la prima versione del suo cronometro, chiamato H1, era decisamente ingombrante e pesava oltre 35 kg. Anni dopo, la versione H4 raggiunse la perfezione, ma il governo gli pagò solamente la metà del premio stabilito, imponendogli di produrne altre due copie identiche. Harrison, ormai anziano, si mise al lavoro sul modello H5 e commissionò a un collega (Larcum Kendall) la produzione della seconda copia, che sarà poi chiamata K1. Il risultato? Harrison non riscosse mai il premio per intero, ma la sua geniale invenzione cambiò per sempre la storia della navigazione: pensate che il K1 venne utilizzato persino dal celeberrimo James Cook nelle sue esplorazioni dell’Oceano Pacifico!

DAVA SOBEL

Dava Sobel, divulgatrice scientifica, ha raccontato questa storia straordinaria e incredibilmente poco conosciuta nel suo saggio Longitudine. Disponibile alla Libreria del Mare, quest’opera ci permette di conoscere a fondo la genialità di Harrison, le fatiche e gli ostacoli incontrati sul suo cammino e quanto il suo lavoro abbia cambiato la storia della navigazione.

Se volete dare un’occhiata al classico di Dava Sobel, cliccate qui.

Per saperne di più sui viaggi di James Cook, invece, potete sbirciare i suoi diari di bordo cliccando qui.

 

Giovanni Malquori e il suo sogno sostenibile

Giovanni Malquori

Cari lettori, diverse volte nel corso degli anni vi abbiamo raccontato di circumnavigazioni del globo e di persone decise a lasciare tutto per viaggiare. Può essere che qualche volta abbiate pensato che questa narrazione fosse un po’ semplicistica, anche manchevole. Mollare tutto per girare il mondo pare un’impresa possibile solo partendo da una condizione di grande privilegio, inutile nasconderlo. Ma è davvero così? Per questo motivo vogliamo parlarvi di Giovanni Malquori e del suo sogno sostenibile.

MOLLARE TUTTO?

Giovanni Malquori, musicista e padre, era soddisfatto sia del suo lavoro sia della sua famiglia. Tuttavia, un sogno lo teneva sveglio di notte, un desiderio bruciante che non lo abbandonava mai: fare il giro del mondo in barca a vela. Pur essendo anche appassionato di mare e di navigazione, Giovanni non considerava di buon occhio l’opzione mollo tutto e parto a bordo della mia barchetta: non aveva alcuna intenzione di lasciare il suo lavoro e la sua famiglia, ma nemmeno di rinunciare al suo sogno… Così Malquori ha trovato un buon compromesso: un giro del mondo a tappe.

L’ATLANTICO

Il primo passo è stato quello di muovere la sua Papayaga dalle coste di Anzio all’Oceano Atlantico. Giovanni pensava quasi di vendere la barca alla fine della traversata, accontentandosi di questa parte di esplorazione, ma il destino (oltre alla famiglia, agli amici e ai collaboratori!) gli ha sorriso. La scuola di musica (da lui fondata appositamente per avere un lavoro più flessibile) ha imparato a camminare da sola e la sua famiglia ha deciso di seguirlo nella sua impresa durante i periodi di vacanza.

L’anno successivo ho proposto ai bambini di fare le vacanze di Natale ai Caraibi, per vedere l’isola dove era stato Jack Sparrow. Erano entusiasti. Da lì in poi sono stati loro a chiedermi: “La prossima volta dove andiamo?” Era come avere una casa delle vacanze itinerante: papà la sposta e i bimbi la raggiungono. 

IL PACIFICO

Dieci anni dopo l’Atlantico è stata la volta del Pacifico. Giovanni, che a questo punto aveva due figli maggiorenni e un neonato avuto con la nuova compagna, ha continuato a viaggiare portando con sé la sua famiglia. Il suo terzo figlio ha fatto il suo primo bagno a Bora Bora, alla faccia di chi credeva che questa scelta fosse egoista. E così, quello che sembrava un compromesso, quasi un ripiego – questo giro del mondo a tappe –  è diventato la realizzazione del suo sogno, sostenibile sia dal punto di vista economico sia a livello di gestione del lavoro e della famiglia.

IL LIBRO

Troverete tutto questo e altro ancora nel libro Il sogno sostenibile, che ha vinto il Premio Marincovich nel 2018. Tra le pagine prende forma un concetto che sta alla base di tutte le scelte compiute da Giovanni: non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni, meglio se sostenibili!

Se volete dare un’occhiata a Il sogno sostenibile, basta cliccare qui!

Presentazione del libro “Cento giorni nel Tirreno”

Evento in libreria

Mercoledì 25 ottobre 2023 Davide Besana presenta presso La Libreria del Mare il libro Cento giorni nel Tirreno, edito da Nutrimenti. Davide, skipper e vignettista di indubbio talento, ha già pubblicato numerosi volumi sulla nautica. Solo per citare quelli pubblicati sempre da Nutrimenti, ricordiamo 52 idiozie da non fare in barcaL’ABC della velaVela – Istruzioni per l’uso Tontopedia Navalis, scritto a quattro mani col simpaticissimo Lele Panzeri.

CENTO GIORNI NEL TIRRENO

In compagnia di Giuseppe La Scala, armatore e filantropo, Besana ci racconta i suoi cento giorni in barca nel Mar Tirreno. Questo suo nuovo libro è un diario di bordo sapientemente illustrato ad acquerello, con cui Davide ci accompagna alla scoperta di duemila miglia di un litorale noto, di cui riscopre emozioni e colori grazie a una lenta e per lo più solitaria navigazione.

Nelle soste del suo viaggio ha visitato porti e paesi, partecipato a regate, presentato i suoi libri e tenuto lezioni di vela e di disegno ai ragazzi affidati a Save the Children e alla Lega Navale Italiana. Per trasmettere la passione per il mare, ma anche l’importanza di saper comunicare e fare le cose insieme.

Per dare un’occhiata a Cento giorni nel Tirreno, basta cliccare qui.

Se, invece, vuoi sbirciare altre opere (letterarie e non) di Davide Besana, clicca qui.

Emilio Delfino, navigatore cartografo

Emilio Delfino

Cari lettori, come sapete alla Libreria del Mare non si trovano solo libri, ma anche carte nautiche, stampe, dipinti e un’ampia selezione di oggetti che potremmo definire sea related. In questo articolo, dunque, vogliamo raccontarvi qualcosa di un autore a cui siamo molto legati, che era anche cartografo e pittore: Emilio Delfino.

UN ECLETTICO

Emilio Delfino non si considera un artista e neanche grafico o illustratore, ma piuttosto un artigiano, nel senso alto, umanistico, della parola. Uno spirito rinascimentale, un personaggio eclettico che nella nostra era di iperspecializzazione si ostina a non separare arte e scienza, competenza tecnica e piacere dell’avventura, creatività e manualità.

Queste parole, che si possono leggere sul sito di Emilio, ben descrivono la sua personalità e il suo progetto.

LA CURA DEL DETTAGLIO

Una delle peculiarità del lavoro di Delfino era l’attenzione al dettaglio, quasi maniacale. Per la realizzazione delle sue opere, e cioè portolani, carte nautiche e diari di viaggio, Emilio non solo si metteva sempre in viaggio in prima persona, ma raccoglieva una quantità enorme di materiali di ogni tipo. Disegnava dal vero e scattava numerose fotografie in sequenza, per non perdersi neanche un particolare. Molte sue opere riportano, infatti, non solo i profili delle coste, ma anche le vedute prospettiche delle città.

I DIARI DI VIAGGIO

Esempio lampante delle qualità poliedriche di Emilio Delfino sono i suoi diari di viaggio, corredati dagli schizzi dei dipinti, dei monumenti e delle architetture che ha potuto ammirare in tutto il mondo durante i suoi viaggi per mare e per terra. Per dirlo a modo suo:

Che il viaggio si trasformi per i posteri in storia è uno di quei giochi del destino che fa sopravvivere il Diario del viaggiatore alle distruzioni che il tempo opera sulle cose

DELFINO ALLA LIBRERIA DEL MARE

Le creazioni di Delfino, ovviamente, sono esposte e conservate nei più celebri musei navali (e non solo) d’Italia e d’Europa. La Libreria del Mare è fra le pochissime botteghe che dispone di alcune sue opere in vendita. Per sapere quali, potete passare a trovarci in negozio o consultare il nostro e-commerce cliccando qui.

Presentazione del libro “Parentesi atlantica”

Evento in libreria

Mercoledì 4 ottobre 2023 alle ore 19 Andrea Cestari presenta presso La Libreria del Mare il libro Parentesi atlantica, pubblicato dalle Edizioni Il Frangente. Cestari ha già pubblicato numerosi volumi sulla nautica, fra cui il bestseller Bimbi a bordo e La vela è un gioco bellissimo! per Magenes Editoriale e Il wc di bordo per le Edizioni Il Frangente.

PARENTESI ATLANTICA

In compagnia di Antonio Vettese, giornalista di spicco della nautica italiana, Andrea ci racconta la sua parentesi di vita in Oceano Atlantico. Nel suo nuovo libro, a cavallo fra il racconto e la guida tecnica, Cestari accompagna il lettore in tutte le fasi della preparazione della barca e dell’equipaggio; nella seconda parte del volume, invece, troviamo un vero e proprio diario di bordo con il racconto della sua personale esperienza di navigazione.

L’avventura vissuta da Andrea Cestari dimostra che non occorre essere navigatori di professione per affrontare la traversata atlantica; nel suo nuovo libro ci spiega, infatti, come riuscire a coniugare famiglia e lavoro con la vela d’altura, senza rinunciare a nulla!

LA PRESENTAZIONE IN LIBRERIA

Vi aspettiamo numerosi mercoledì 4 ottobre alle ore 19 presso La Libreria del Mare, in Via Broletto 28 a Milano. Come d’abitudine, ci saranno solo posti in piedi senza prenotazione, per una chiacchierata informale con l’autore. Nel frattempo, se volete dare un’occhiata in anteprima al libro, basta cliccare qui.

Una gallina in barca a vela

Una gallina e Guirec Soudée

Cari lettori, la storia che vi raccontiamo in questo articolo potrebbe sembrarvi incredibile, frutto di fantasia, romanzata. Non è così. Esiste davvero una gallina (sì, proprio una gallina!) che ha girato un pezzo di mondo a bordo di una barca a vela, con la fedele compagnia del suo umano, l’avventuriero Guirec Soudée. Pronti a salpare insieme a loro?

GUIREC E MONIQUE

La folle idea di portare una gallina a navigare sull’oceano è di Guirec Soudée, oggi 31enne. Nato sull’isola di Yvinec, davanti alla Côtes-d’Armor, il bretone è da sempre un grande esploratore, un curioso, uno di quei personaggi che noi alla Libreria del Mare amiamo pazzamente per il loro spirito avventuroso e la loro scelleratezza. Dopo aver esplorato oltre 2mila km del continente australiano in bicicletta, a soli 21 anni salpa per la sua prima transatlantica in solitario. O almeno era solo all’inizio. L’incontro con la sua futura compagna di scorribande avviene durante uno scalo alle Isole Canarie, quando Guirec si trova davanti Monique, una gallina rossa. Ha raccontato in un’intervista: “Aveva solo 4-5 anni e non aveva mai lasciato le Canarie. Io non parlavo una parola di spagnolo e lei non parlava il francese, ma ce l’abbiamo fatta. Temevo finisse fuori bordo, ma invece nei momenti più difficili recuperava subito l’equilibrio. La chiamavo e lei veniva da me, si sedeva sulle mie gambe, mi faceva compagnia. E durante i i giorni di svernamento nei ghiacci ha sfornato 106 uova, proteine preziose”.

INTRAPPOLATI IN GROENLANDIA

Questo stralcio da un’intervista di Soudée vi ha già regalato uno spoiler, cari lettori. Durante la traversata intrapresa a 21 anni (e proseguita per i successivi 5!) Guirec e Monique decidono di dirigersi verso il Grande Nord. Arrivati in Groenlandia rimangono imprigionati tra i ghiacci 130 giorni, durante i quali Monique non ha mai lasciato il suo umano senza cibo, regalandogli un uovo quasi ogni giorno. Durante questo viaggio, raggiunta nel frattempo l’età di 24 anni, Guirec Soudée diventa il più giovane navigatore ad attraversare il Passaggio a Nord Ovest e Monique la prima gallina ad aver conquistato lo stesso primato.

UNA BARCA, UN MARINAIO E UNA GALLINA

Chi non conosce questa incredibile storia potrebbe davvero pensare che il libro pubblicato da Guirec dal titolo Una barca un marinaio e una gallina sia un semplice romanzo, una storia di fantasia. Ai più giovani potrebbe ricordare il cartone Oceania, uno dei più recenti lungometraggi Disney, in cui la protagonista Vaiana solca il mare a bordo di una zattera insieme al suo galletto Hei Hei. Invece… finalmente tradotto anche in italiano, il racconto del viaggio di Guirec e Monique è disponibile alla Libreria del Mare e al suo interno troverete il resoconto dettagliato di questa storia assolutamente vera.

Non vi resta che partire insieme a Guirec e Monique, una gallina e il suo umano… da compagnia!

Per dare un’occhiata al libro, basta cliccare qui.

Barca Pulita, la storia di Carlo e Lizzi

La Barca Pulita di Carlo e Lizzi

Cari lettori, oggi lasciare tutto e partire per viaggi esotici è una pratica piuttosto comune e ormai inflazionata. Soprattutto grazie ai social, conosciamo moltissime storie di singoli, coppie e anche intere famiglie che hanno abbandonato il proprio lavoro, venduto il superfluo e sono partiti per terra o per mare. Negli Anni Ottanta, però, questa scelta non era così usuale e, anzi, era considerata da molti una follia. A intravederne il potenziale, nel 1988, furono i nostri amici Carlo e Lizzi, partiti per la loro prima circumnavigazione del globo in barca a vela proprio quell’anno. Del loro progetto, Barca Pulita, vogliamo raccontarvi in questo articolo.

Mare, Barca Pulita, Carlo Auriemma ed Elisabetta Eordegh

UNA VITA A ESPLORARE

Sono oltre tre decenni che Elisabetta Eordegh e Carlo Auriemma, per gli amici Lizzi e Carlo, girano il mondo documentando le loro imprese e scoperte. Se con la loro videocamera hanno potuto realizzare diversi documentari, permettendoci di osservare con i nostri occhi le meraviglie del mondo, con la penna e la macchina fotografica hanno realizzato i loro libri. Far conoscere a tutti noi ciò che vanno scoprendo negli angoli più remoti del pianeta è il loro obiettivo. Incontri con popoli e culture molto distanti da noi, paesaggi incontaminati, tradizioni quasi dimenticate, animali in via d’estinzione: tutto questo ci arriva grazie al loro costante lavoro di documentazione.

SOTTO UN GRANDE CIELO

Il loro libro d’esordio non poteva che descrivere il loro primo giro intorno al mondo, quello per compiere il quale hanno lasciato la loro vita normale e si sono lanciati in mare. Sotto un grande cielo, infatti, è il resoconto di un viaggio e di come il mare possa cambiare profondamente l’esistenza e il modo di pensare di chi con esso ha stretto un legame intimo e indissolubile.

MAR D’AFRICALa Libreria del Mare, Milano - Barca Pulita di Carlo Auriemma ed Elisabetta Eordegh - Ancoraggio da prua

Dopo il successo del primo libro, Carlo e Lizzi ce ne hanno regalato un secondo, Mar d’Africa. Il titolo, che rimanda al famoso mal d’Africa di cui soffre chiunque abbia vissuto e assaporato questa terra, chiarisce subito cosa troveremo all’interno. Mar d’Africa racconta la rotta dal Mar Rosso all’Oceano Indiano alla ricerca di isole, popoli e luoghi sconosciuti. Cacciatori di squali e accampamenti di nomadi, sconosciute basi pirata, atolli e villaggi inaccessibili: di tutto questo e molto altro hanno scritto Lizzi e Carlo in questo libro.

AMICI

Vi raccontiamo questa storia, cari lettori, perché da anni La Libreria del Mare sostiene il progetto Barca Pulita e il lavoro di Carlo e Lizzi, due amici prima che due navigautori. Negli anni hanno pubblicato diversi altri libri, che ormai però non si trovano più in commercio. Enorme è anche la mole di documentari prodotti per la televisione italiana e per quella svizzera. Tutto questo grazie alla loro Barca Pulita, l’imbarcazione che li accompagna da tempo immemore in tutte le loro navigazioni grazie alla forza del vento… e a bordo della quale sperimentano nuove tecnologie per la conversione pulita dell’energia.

Cosa ne pensate? Molti di voi certamente conoscono già Barca Pulita… Ma per chi volesse saperne di più, trovate tutti i libri e i documentari di Carlo e Lizzi cliccando qui.

 

Il giro del mondo in barcastop

Il giro del mondo in barcastop

Cari lettori, girare il mondo in barca a vela, ormai l’avrete capito, non è più un’idea particolarmente originale. Gli uomini che nei secoli hanno deciso di imbarcarsi, letteralmente, in quest’impresa non si contano più e tutti, chi più chi meno, ne hanno lasciato traccia scritta, trasformando la propria avventura in un racconto di viaggio. Così ha fatto anche Alberto Di Stefano, autore di Il giro del mondo in barcastop.

E QUINDI COS’HA DI SPECIALE?

Letta questa premessa penserete: E allora perché mai dovrei proseguire nella lettura di questo articolo? Cos’ha di speciale, di diverso, questo titolo che i nostri librai di fiducia vogliono consigliarci? A nostro modesto parere, noi che di racconti di viaggio ne abbiamo letti a tonnellate, due particolarità: la prima è la contemporaneità, la seconda il concetto di barcastop.

OGGI, UN NAVIGATORE DI IERI

La contemporaneità, dicevamo. Il giro del mondo in barcastop è stato pubblicato nel 2007, in tempi abbastanza recenti. Di solito quando vi presentiamo un classico della letteratura marinaresca, parliamo di imprese compiute nel secolo scorso, se non in quello ancora precedente, con strumenti e mezzi rudimentali, in solitaria. In questo caso invece parliamo di un trentenne dei nostri tempi, con un lavoro a tempo indeterminato e una vita fatta, che decide di lasciare (temporaneamente) tutto e partire per un giro del mondo in barca a vela.

UN VIAGGIO IN BARCASTOP

Non un’idea originale, si diceva, ma in realtà… avevate mai sentito parlare di barcastop? Il concetto è esattamente lo stesso dell’autostop, ma secondo noi è mille volte più geniale e divertente. Semplicemente, l’idea è quella di sfruttare i passaggi offerti dalle moltissime barche che ogni anno solcano i mari, senza avere programmi e itinerari prestabiliti, ma lasciandosi guidare dalla corrente (in tutti i sensi). In cambio si offre forza lavoro a bordo: turni di guardia, pulizie, cambusa, manovra, ecc. ecc. a seconda delle competenze di ciascuno!

ALBERTO DI STEFANO

Quando decisi di partire per un viaggio di un anno in giro per il mondo, non mi era mai frullata per la testa l’idea di sfruttare i passaggi offerti dalle moltissime barche che ogni anno solcano i mari. Non ero a conoscenza di questa possibilità e non pensavo fosse semplice trovare un imbarco senza pagare gli altissimi prezzi che le società di charter applicano per le solite, classiche, crociere in barca a vela. No, l’idea era quella di viaggiare da un continente all’altro in aereo e intanto visitare il Sud America, l’Australia, l’Africa, l’Asia spostandomi con pullman, treni o voli interni.

Queste parole dell’autore, fino a quel momento impiegato nel Corporate Finance di una banca italiana, ci fanno capire quanto folli possano essere i giovani. Nulla di pianificato, un ampio spazio di manovra davanti a sé, la libertà di cambiare rotta e idea in ogni momento, il desiderio di farsi contaminare dai diversi incontri che avrebbe fatto.

ROMANZO E MANUALE

Il giro del mondo in barcastop, il racconto di un anno di peregrinazione per i sette mari, può essere letto sia come un romanzo sia come un manuale. Del romanzo ha tutte le caratteristiche: c’è un protagonista che compie un viaggio dell’eroe, c’è la prosa, si alternano diverse vicende che coinvolgono numerosi personaggi. Tuttavia, non è solo questo. L’opera di Alberto Di Stefano è un vero e proprio manualetto che insegna come vivere al meglio un’avventura in barcastop, cercando di evitare i possibili rischi. Come si organizza un viaggio di questo tipo? Da dove si parte? Chi contattare? L’esperienza dell’autore funge da guida per chiunque pensi di intraprendere questo percorso.

Cari lettori, se vi abbiamo incuriositi non vi resta che leggere il racconto di Alberto, lasciandovi ispirare per nuovi viaggi. Ovviamente, trovate il suo libro sugli scaffali della nostra libreria in Via Broletto 28 a Milano o sul nostro e-commerce, cliccando qui.

Alain Gerbault, l’eterno pellegrino

Alain Gerbault

Cari lettori, oggi non parleremo nello specifico di un solo classico della letteratura di mare, ma vi racconteremo la storia di un navigautore che ha scritto diversi libri durante il suo eterno pellegrinaggio tra un’isola e l’altra dell’Oceano Pacifico: molti di voi staranno pensando al celebre Bernard Moitessier, un mito per intere generazioni di velisti. Ma noi invece vi parleremo di un suo connazionale meno noto in Italia, ma non meno interessante da scoprire e da leggere: Alain Gerbault!

L’INSODDISFAZIONE LATENTE

Nato nel 1893 a Laval, nella Loira, Alain è figlio di una famiglia benestante e la sua condizione si rispecchia in quelle che sono state da sempre le sue passioni: il calcio, il tennis, la pesca e la caccia. Diventato ingegnere civile, viene arruolato come ufficiale aviatore durante la Prima Guerra Mondiale. Il suo talento per il volo è da subito molto evidente e alla fine della guerra viene decorato come eroe.  Lasciata l’aviazione, Alain Gerbault si dedica prima agli affari e poi al tennis, diventando un giocatore professionista. Pur eccellendo in quasi tutte le attività che intraprende (acrobazie aeree, ingegneria, tennis, bridge…) Gerbault sembra sempre insoddisfatto, sempre alla ricerca di qualcosa che gli manca.

L’INCONTRO CON IL MARE

È durante un viaggio in Inghilterra, a Southampton, in occasione di un torneo di tennis, che Alain incontra quella che sarà la sua compagna di viaggio più fidata per la prima volta. Si innamora del Firecrest, una vecchia imbarcazione inglese. Attratto dalla possibilità di fare lunghe traversate, decide di acquistarla e trascorre circa un anno a navigare nei pressi di Cannes. Due anni dopo, nel 1923 Gerbault salpa da Gibilterra per intraprendere il suo giro del mondo, che tra una tappa e l’altra (New York, Tahiti e altri loci amoeni) si conclude in Francia nel 1929.

I LIBRI DI ALAIN GERBAULT

L’impresa di Gerbault è racchiusa in tre testi che raccontano le diverse fasi del suo giro del mondo. Solo, attraverso l’Atlantico, Verso il sole e Sulla rotta del ritorno esplorano ogni dettaglio di quei sei anni di pellegrinaggio per mare, alla scoperta delle isole più belle del mondo ormai devastate dalla violenza del colonialismo.

Il vangelo del sole ripercorre il suo intero viaggio, mentre Le isole della bellezza è un inno alla Polinesia, terra di cui si innamora perdutamente. Quest’opera è sicuramente la più bella, la più felice, la più ricca di speranza, in totale contrapposizione a Polinesia, un paradiso che muore, che vuole essere una sorta di testamento, un’amara constatazione di quanto la crudele civiltà bianca abbia inciso sulla distruzione di questa terra.

GLI ULTIMI ANNI

Insofferente alla vita moderna, Alain Gerbault decide di trascorrere gli ultimi anni della sua vita in un infinito pellegrinaggio tra un’isola e l’altra, fedele a se stesso e al suo desiderio di bellezza e libertà. Speriamo di avervi incuriositi, cari lettori, con la storia straordinaria di questo personaggio tormentato e affascinante. Se volete saperne di più, come sempre, potete dare un’occhiata ai suoi libri cliccando qui.

Presentazione dei libri “33 isole”

Lucio Bellomo alla Libreria del Mare il 4 aprile

Cari lettori, finalmente riprendono le presentazioni di nuovi libri dopo la consueta pausa invernale. Martedì 4 aprile 2023 Lucio Bellomo presenta presso La Libreria del Mare i libri 33 isole da Ustica a San Pietro – A vela in solitaria alla scoperta del loro futuro e 33 isole da Marettimo a Venezia – A vela in solitaria alla scoperta del loro futuro. Entrambi i volumi sono stati pubblicati a marzo 2023 dalla casa editrice Ugo Mursia, nota agli appassionati del settore per aver tradotto in italiano i libri dei più grandi navigatori del XX Secolo.

Lucio Bellomo e Alberto Giuffrè

Lucio Bellomo, autore dei due volumi, è un oceanografo ed ex-professore associato. Palermitano quasi quarantenne, oggi vive in barca a vela dove, da skipper e istruttore di immersioni subacquee, accoglie i suoi ospiti e li accompagna alla scoperta delle piccole isole siciliane. Durante la presentazione Lucio sarà affiancato da Alberto Giuffrè, anche lui nato a Palermo nel 1982. Alberto oggi vive a Milano dove lavora come giornalista per Sky TG24, occupandosi soprattutto di crisi climatica e innovazione.

33 isole

Di cosa ci parleranno Lucio e Alberto? In solitaria su Maribelle, una piccolissima e bizzarra barca a vela non abitabile, Lucio Bellomo ha percorso una rotta originale, visitando tutte le piccole isole italiane abitate. Nei suoi libri l’autore ci racconta quel viaggio, grazie al quale ha potuto conoscere molti abitanti delle realtà isolane in questione. Lucio si è confrontato a lungo in particolare con i più giovani fra loro, interrogandoli sul futuro delle loro comunità. Si tratta, quindi, di un’avventura soprattutto umana, che Lucio condivide con i lettori per dar voce alla ventunesima regione italiana, un coro di umanità tanto marginale quanto fondamentale per il nostro Paese Mediterraneo.

Vi aspettiamo, quindi, martedì 4 aprile 2023 alle ore 19 presso La Libreria del Mare in Via Broletto 28 a Milano, per salpare insieme a Lucio e ad Alberto alla scoperta delle piccole isole italiane e dei loro abitanti. Nel frattempo, se volete iniziare a dare un’occhiata ai due volumi 33 isole, basta cliccare qui.

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