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viaggio piratesco nel mediterraneo 1627-1629

Autore: kenelm digby

Editore: longanesi

ISBN: LDM1657803780

Esaurito

COD: LDM1657803780 Categorie: , ,

Descrizione

Raro esemplare della prima edizione di Longanesi & C. del 1972 in ottimo stato di conservazione, collezione diretta da Franco Marenco “I Cento Viaggi” 12. In-8, legatura editoriale telata blu con incisioni oro al piatto anteriore e al dorso; sovraccoperta in carta (rotta in quarta e logora in testa) illustrata a colori con alette; 224 pp., con 39 illustrazioni in ocra nel testo e illustrazioni a colori fuori testo.

A cura di Vittorio Gabrieli.

Introduzione, note e traduzione dall’originale inglese di Vittorio Gabrieli.

Dall’aletta anteriore: Sulle orme dei Ralegh e dei Gilbert di elisabettiana memoria, un altro intellettuale prende il mare per la guerra di corsa, e celebra le proprie gesta in un vivace diario segreto. Sir Kenelm Digby (1603-1665) fu uno dei personaggi più eccentrici e coloriti della società inglese secentesca. Letterato dotato di originali interessi per le scienze, cortigiano e inviato reale presso papa Innocenzo X, corrispondente di Cassiano Dal Pozzo, di Marino Mersenne, di Hobbes e di Cartesio, fuoruscito a Parigi durante la repubblica cromwelliana, paladino della minoranza cattolica alla Restaurazione stuarda, membro della Royal Society, Digby riassume nella sua avventurosa carriera alcuni aspetti caratteristici della vita morale e intellettuale dell’età della Controriforma in Europa. Il Journal della spedizione corsara nel Mediterraneo, di cui si offre oggi la prima traduzione italiana, illumina suggestivamente la personalità pratica dell’autore negli anni della giovinezza. L’impulso della santa emulatione che aveva animato il diciottenne Digby a gareggiare in retoriche argutezze con gli accademici Filomati di Siena durante il classico Grand Tour, mostra in queste pagine altri frutti da quelli delle araldiche Esperidi promessi agli amici italiani nel commiato dall’accademia senese. Sir Kenelm qui appare agli orizzonti della penisola non più nei panni del Fiorito accademico: la sua prestante figura si staglia minacciosamente predace agli occhi sgomenti di pescatori e trafficanti nel Mediterraneo, sardi, siciliani, pugliesi, napoletani, e le sue prodezze culminano nell’aggressione a una squadra veneziana che pretende di intralciare i suoi movimenti nella baia siriaca di Alessandretta. Nel 1628 Digby batteva infatti quei mari per fronteggiare e depredare i nemici del suo re (l’Inghilterra era in guerra con la Francia e la Spagna) e per accrescere le sue conoscenze, secondo la formula eufemistica della licenza concessagli da Carlo I e dal duca di Buckingham. Il Diario dell’anno trascorso nel Mediterraneo riveste altresì notevole interesse come documento sulle consuetudini e il codice guerresco delle squadre corsare dell’epoca. Il volume è curato dal maggiore studioso contemporaneo dell’opera di Digby, autore fra l’altro di una pregevole monografia sul personaggio e dell’edizione critica delle Loose Fantasies, altra opera giovanile.

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