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il mio atlantico

Sottotitolo: 1972 transatlantica in solitario plymouth – newport / 1973 seconda regata atlantica cape town – rio de janeiro

Autore: ambrogio fogar

Editore: edizioni bietti

ISBN: LDM1655982102

Esaurito

COD: LDM1655982102 Categorie: ,

Descrizione

Raro esemplare della prima dizione di Bietti del 1973 in perfetto stato di conservazione, collana “Caleidoscopio”. In-8, legatura editoriale telata grigia con incisioni bianche al dorso; sovraccoperta in carta illustrata a colori con alette; 196 pp., con due illustrazioni in nero nel testo e numerose fotografie in nero e a colori fuori testo.

Dall’aletta anteriore: Il grande protagonista di quest’opera è il mare, l’oceanica distesa dell’Atlantico, con tutte le implicazioni e i significati che assume di volta in volta per l’uomo che lo deve affrontare.

Il navigare sull’Atlantico in barca a vela significa un contatto effettivo e immediato, senza tramiti di sorta, tra l’uomo e il mare, tra l’uomo e la natura. Significa libertà: libertà di spaziare all’infinito, libertà da vincoli d’ordine umano e sociale; libertà anche nell’autodisciplina e nella fatica, perché ogni regola viene liberamente scelta e seguita. Significa vivere una dimensione umana più semplice, più vera, più sostanziale. Significa il piacere d’immedesimarsi nella natura e, se necessario, di cimentarsi direttamente con essa, senza schermi e diaframmi. Significa infine ritrovare quel giusto senso delle proporzioni e dei valori umani che l’odierna società tecnologica e consumistica tende a svilire e dissacrare.

Questo rapporto uomo-mare nel racconto di Fogar è sempre posto in primo piano, anche se nelle varie parti del libro assume aspetti e proporzioni diversi. Il diario della traversata in solitario, con i suoi problemi di adattamento a un ambiente spesso difficile o addirittura ostile e senza l’aiuto pratico e psicologico di nessun altro essere umano, delinea infatti una realtà ben diversa da quella che si evidenzia dal resoconto della Cape-Town – Rio de Janeiro, in cui i problemi nascevano invece dalla presenza di un equipaggio di cinque persone necessariamente obbligate a convivere nel ristretto spazio di una barca a vela. E ancora diversa è la dimensione in cui si svolge la narrazione della Regata di Malta, gara molto breve e tirata: una dimensione competitiva e agonistica che nelle altre imprese non era avvertibile e che non mancherà d’interessare e entusiasmare il lettore.

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